Da Zero a Dieci: concentrazione ed errori nel nuovo capitolo dell'infinita storia giallorossa

21.10.2016 17:15 di  Marco Juric   vedi letture
Da Zero a Dieci: concentrazione ed errori nel nuovo capitolo dell'infinita storia giallorossa
© foto di Redazione Vocegiallorossa

0 - Come i giocatori della Roma concentrati e attenti nei tre minuti fatali. Tutti colpevoli, nessuno escluso. Un blackout inspiegabile e ingiustificabile del quale tutta la squadra deve sentirsi responsabile. Di gruppo si è vinto a Napoli, di gruppo ci si è addormentati contro l’Austria Vienna.

1 - Il punto fatto. Che serve per la classifica, lasciando la Roma al al primo posto, ma non permette ai giallorossi di staccare le avversarie e chiudere i discorsi qualificazione a Vienna.

2 - I gol di El Sharawy. Una doppietta importante per lui, che alla vigilia aveva avvisato tutti: “Sto bene ma voglio dimostrare chi sono per avere un posto da titolare". Detto, fatto. Peccato che non siano serviti a prendere la vittoria.

3 - Il voto alla concentrazione e all'attenzione. Sul 3-1, in casa, contro una squadra tecnicamente inferiore come l'Austria Vienna la partita deve essere finita.

4 - I gol subiti in tre partite di Europa League e 4 è la differenza reti nella competizione. Peccato che è la partita con l’Astra Giurgiu a fare la differenza. Le grandi della competizione, contro avversari modesti, hanno difese solide e attacchi prolifici. La Roma ha solo la seconda e finché non verrà messa a posto anche la prima difficilmente si potrà ragionare in grande, soprattutto in Europa.

5 - I punti in classifica, che valgono sì il primo posto, ma che tutti avremmo voluto fossero 7. E in campo sul 3-1 forse molti hanno pensato fossero già acquisiti. Il primo posto rimane, ma il match ball per il passaggio del turno in Austria, con l'Austria Vienna prima insieme a noi, non andrà sprecato.

6 - I gol del match. Troppi, soprattutto se 3 non li hai fatti tu. Blackout o no, in casa contro l’Austria Vienna non mantenere la porta inviolata è già di per sé una seccatura, poi se subisci tre gol diventa un problema.

7 - Iturbe. Niente, non riesce. L’argentino-paraguaiano non si sblocca. Il gol continua a non arrivare, ormai è passato più di un anno dall’ultima esultanza. Contro l’Astra Giurgiu tutta la squadra ha provato a farlo segnare, ma Iturbe ha preferito sprecare ogni occasione messa a disposizione dai compagni. Ieri sera non ha avuto dieci persone al suo servizio e risultati si sono visti. Ansia, isteria nelle azioni e tanta confusione. I numeri finali? Tiri uno, tackles fatti nove. C’è un problema.

8 - I minuti alla fine. 3-1 il risultato e tutto che sembra andare nel verso giusto. Poi arriva Kayode, il numero 8 appunto e segna il gol del 3-2. L’inizio della fine, un nuovo capitolo dell’infinito libro “AS Psicodramma dal 1927”.

9 - Che per 10 fa 90, la percentuale di passaggi completati da Gerson, forse la nota più positiva della gara. Giocate semplici maquasi tutte efficaci. Al ragazzo serve confidenza, abitudine e poi arriverà anche il coraggio nelle giocate più difficili. Aumenteranno gli errori, ma con quel piede sinistro aumenterà anche il tasso tecnico del centrocampo giallorosso.

10 - Serve sapere a chi si riferisce? Insegna calcio ogni volta che gioca. Il doppio assist a Florenzi  ed El Sharaawy è stato portato questa mattina a Coverciano per aggiornare l’archivio federale “come si fanno gli assist nel giuoco del calcio”. Eterno.