Roma-Hellas Verona 2-1 - Scacco Matto - Le prime differenze rispetto a Mourinho

21.01.2024 22:55 di  Alessandro Carducci  Twitter:    vedi letture
Roma-Hellas Verona 2-1 - Scacco Matto - Le prime differenze rispetto a Mourinho
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LE SCELTE - De Rossi passa alla difesa a 4 per il suo debutto sulla panchina della Roma. La linea difensiva è composta da Karsdorp, Huijsen, Llorente e Spinazzola. Paredes fa il regista, con Bove alla sua destra e Pellegrini alla sua sinistra. Dybala ed El Shaarawy si posizionano dietro a Lukaku.
Baroni risponde con un 4-2-3-1 con Folorunsho e Serdar in mezzo al campo. Mboula, Suslov e Saponara giocano alle spalle di Djuric.

COSA CAMBIA RISPETTO ALLA ROMA DI MOURINHO - Alla vigilia, De Rossi aveva dichiarato di aver introdotto appena 2-3 concetti nuovi, essendo arrivato a Trigoria da così pochi giorni. Il principale cambiamento visto contro l'Hellas Verona è certamente il possesso palla. De Rossi non vuole che si butti il pallone lungo in avanti ma chiede che si giochi palla a terra, con il pallone che deve viaggiare rapidamente, deve essere sempre in movimento per favorire le triangolazioni e la ricerca del terzo uomo, un modo cioè per trovare un compagno che, inizialmente, è marcato, tramite un altro calciatore che faccia da collegamento. I giocatori devono formare una ragnatela di passaggi atta a creare spazio e poter verticalizzare per l'uomo tra le linee.
In particolare, l'Hellas Verona ha l'attitutine ad allungarsi per pressare la squadra avversaria. La Roma ha così attirato gli scaligeri in avanti, palleggiando anche in maniera rischiosa nella propria trequarti campo, anche nella propria area di rigore, riuscendo nel primo tempo a muovere rapidamente il pallone per poi verticalizzare e penetrare le friabili linee venete. 

LINEA ALTA - Il tecnico giallorosso ha più volte invitato la linea difensiva a stare più alta, soprattutto su palla coperta, quando quindi il portatore palla avversaria  era pressato da un calciatore della Roma e non aveva modo di fare una giocata pulita. Linea alta, mezzale alte, a volte quasi sulla stessa linea di Dybala ed El Shaarawy e terzini a loro volta alti e, soprattutto molto larghi. 

DENSITÀ - Creare densità nella zona centrale del campo serve, infatti, sia a cercare di dominare il cuore della manovra e sia a liberare gli esterni che, rimanendo larghi, costringono gli avversari a fare una scelta: marcarli e, quindi, rischiare di allargare la propria linea difensiva, creando degli spazi per gli inserimenti centrali, o lasciarli liberi, cosa che effettivamente è accaduta in più di un'occasione.

SALIDA LAVOLPIANA - In un paio di occasioni, Paredes si è proprio abbassato tra i due centrali difensivi per la classica salida lavolpiana, che predeve l'abbassamento di un centrocampista tra i due difensori centrali, che possono allargarsi consentendo ai due terzini di salire entrambi e dare, quindi, ampiezza alla squadra.

AGGRESSIVITÀ E PALLEGGIO - In occasione del primo gol, bisogna sottolineare il recupero palla di Huijsen, più bravo quando può aggredire l'avversario in avanti piuttosto che nell'uno contro uno, poi la giocata di qualità di Pellegrini, il numero di El Shaarawy e la finalizzazione di Lukaku. Tutto perfetto così come, in occasione del raddoppio, la palla di Huijsen per il movimento incontro di Dybala. Lukaku capisce, parte per attaccare la prondità e Huijsen, una volta ricevuto indietro il pallone, trova un filtrante proprio per il belga. Qualità, geometrie, razionalità e creatività. Il calcio è questo. 

CAMBIO DI MODULO - La Roma è entrata in campo nella ripresa con l'obiettivo di replicare l'otimo primo tempo mentre Baroni ha aumentando la densità sulla trequarti con Bonazzoli al posto di Mboula, con Suslov a centrocampo e in posizione più larga rispetto al primo tempo. Lentamente, i giallorossi sono calati fisicamente e, dopo il rigore sbagliato da Djuric, è subentrata probabilmente anche un po' di paura. Un po' per proteggersi meglio, un po' per ridare alla squadra le sue certezze in un momento così delicato, nel corso della ripresa De Rossi è ripassato al caro, vecchio 3-5-2 con Kristensen braccetto sinistro. Un modo, anche, per ridare certi automatismi in un momento così importante del match, con la Roma che, pur soffrendo, ottiene una meritata vittoria.