Sheriff Tiraspol-Roma 1-2 - Scacco Matto - Il moltiplicatore di occasioni e la giusta alchimia a centrocampo

22.09.2023 22:00 di  Alessandro Carducci  Twitter:    vedi letture
Sheriff Tiraspol-Roma 1-2 - Scacco Matto - Il moltiplicatore di occasioni e la giusta alchimia a centrocampo

La Roma inizia bene la sua avventura europea, vincendo 2-1 in casa dello Sheriff Tiraspol.

LE SCELTE - José Mourinho effettua un po' di turnover e lascia, inizialmente, in panchina Paulo Dybala, con El Shaarawy accanto a Lukaku. Il centrocampo a 5 è formato da Cristante regista, Renato Sanches mezzala destra e Aouar mezzala sinistra. Sulle fasce, spazio a Karsdorp e Zalewski.
La difesa è quella annunciata con Mancini, Llorente e Ndicka davanti a Svilar.
I moldavi schierano 5 difensori con due centrocampisti in mezzo, Ademo, Fernandes, Talal trequarti e Ngom Mbekeli a girare attorno a Ankeye.

COSA VUOLE FARE LO SHERIFF - La squadra di Bordin posiziona 5 difensori per provare a fare densità e limitare le giocate nello stretto della Roma, che cerca solitamente di sfondare centralmente. I due centrocampisti rischiano di rimanere isolati ma sono spesso supportati, almeno in fase difenisiva, dai due braccetti difensivi che, all'occorrenza, rompono la linea e avanzano per aggredire l'avversario di turno.
Appena possibile, l'idea è quella di verticalizzare immediatamente, con Talal che cerca di farsi trovare libero tra le linee mentre Ngom Mbekeli e Ankeye attaccano la profondità.

LE DIFFICOLTÀ - La Roma, inizialmente, tiene molto di più il pallone rispetto agli avversari ma senza dare l'idea di poter far male allo Sheriff. Il giropalla è estremamente lento e prevedibile, con poco movimento senza palla. Lo stesso Lukaku sembra un pochino in difficoltà, Aouar si fa vedere pochissimo e Renato Sanches perde troppi palloni. Ci prova Karsdorp a dare un pochino di imprevedibilità, tentando qualche sortita centralmente per scombinare la difesa dello Sheriff. I moldavi, per difendere la porta, non devono fare altro che rimanere compatti e ordinati.

LA GIUSTA ALCHIMIA - L'ingresso di Paredes, nel primo tempo, e di Bove, nella ripresa, cambia il volto del centrocampo, anche perché né Aouar, né Renato Sanches erano in grande splolver. Paredes ha grandi qualità: vede con chiarezza dove dovrebbe finire il pallone, seleziona la giocata migliore e la esegue rapidamente. Mette un paio di palle per El Shaarawy niente male e gli si perdona pure qualche posizionamento non perfetto in fase difensiva.
Cristante, pian piano si sta scrollando di dosso la ruggine da mediano davanti alla difesa che, per carità, sa fare bene ma più si avvicina alla porta e più si affinano, e si manifestano, le sue qualità. Non solo ha un'attutine nel'immediata riaggressione nella metà campo offensiva, come visto contro l'Empoli, ma ha qualità nel filtrante e visione di gioco. Inoltre, è sempre bravo a farsi trovare smarcato e lo si vede, quest'anno, andare ad attaccare anche lo spazio esterno, nel posto lasciato eventualmente libero dall'esterno.

LUKAKU - Al di là di tutti i discorsi, quando può la Roma si affida al centravanti belga, sperando possa recuperare un pallone ormai perso, difenderlo, ripulirlo e riconsegnarlo ai compagni in maniera giocabile. Un moltiplicatore di occasioni, con i compagni che devono solo stargli vicino, girargli attorno, gravitare dalle sue parti per avere palloni d'oro. Poi, se capita, un pallone in porta lo butta lui stesso.