Italia, Mancini: "Con l'Ungheria tutti disponibili, in campo cambieremo qualcosa"

25.09.2022 18:52 di  Andrea Gonini  Twitter:    vedi letture
Italia, Mancini: "Con l'Ungheria tutti disponibili, in campo cambieremo qualcosa"
Vocegiallorossa.it

Il CT della Nazionale Roberto Mancini ha parlato in conferenza stampa per presentare Ungheria-Italia, ultima sfida della fase a gironi di Nations League. Queste le sue parole riprese da Tuttomercatoweb:

Cosa è successo con Immobile?
"Abbiamo provato e lui è stato bravissimo a stare con noi. Poi stamattina abbiamo deciso di lasciarlo a casa perché non valeva la pena correre il rischio, diventata troppo pericoloso. Dispiaceva a lui e a noi. Ciro sarebbe rimasto volentieri, è rimasto con noi anche durante la prima partita. Ha voluto provarci, ma non poteva rischiare".

In Ungheria ci sei già stato da calciatore
"Giocare in Ungheria non è mai semplice, mi fa piacere che la nazionale ungherese stia disputando un'ottima Nations League. E' allenata da un mio ex compagno di squadra che ha fatto un grande lavoro".

Quante possibilità vi date?
"50 e 50. Loro possono contare anche sul pareggio. Il fatto di esser qui a giocarci il primo posto a 90 minuti dalla fine ci fa piacere, proveremo a passare il turno".

Come si gioca questa finale con un solo risultato? Cambierai poco o tanto?
"Qualcosa cambieremo, vedremo come stanno tutti i ragazzi. Bisogna giocarla con massima tranquillità, dobbiamo cercare di attaccare e quando avremo le occasioni sfruttarle al meglio. Dobbiamo poi difendere bene: l'Ungheria in casa davanti a 70mila spettatori proverà a vincere e noi dovremo giocare con la massima tranquillità".

Quando lui arriva dall'aereo sapevi che Immobile non ce l'avrebbe fatta?
"Sapevamo che sarebbe stata difficile. Non stava malissimo, lui voleva recuperare ma si è allenato pochissimo e non è stato così semplice. Il Prof stamattina ha controllato e abbiamo deciso così, non si allenava da tre giorni. Ci siamo sentiti quando sono arrivato a Milano ma era una cosa di cui si era già discusso in questi giorni".



Basta l'atteggiamento di San Siro domani? E' possibile giocare con tre piccoli come all'andata?
"Stiamo valutando la cosa migliore da fare per metterli in difficoltà. Se saremo con l'assetto di San Siro, l'importante sarà attaccare con più giocatori. Stiamo valutando le due cose".

Cosa pensa dell'Ungheria?
"Abbiamo grande rispetto, negli ultimi 2-3 anni è migliorata tantissimo. Gioca un buon calcio, attacca e si difende bene".

Possibile costruire una Nazionale attorno a Raspadori?
"Noi lo abbiamo portato agli Europei dopo che aveva giocato pochissime partite. Può diventare un giocatore importante ma deve crescere, ha poca esperienza a livello internazionale. Ha qualità tecniche importanti, sicuramente lavorerà per migliorarsi e potrà diventare un giocatore importante per la Nazionale".

Contro l'Ungheria cosa l'Italia dovrà fare di diverso rispetto a quanto visto con l'Inghilterra? I ragazzi che sono qui sono tutti disponibili?
"Sono tutti a disposizione. L'Ungheria gioca con lo stesso sistema di gioco, è una squadra simile e se il sistema da parte nostra sarà lo stesso bisogna non farsi prendere dal panico di far gol. Tranquilltà e tecnica, anche con l'assetto di venerdì bisognerà essere più offensivi".

TMW - Che segnale sarebbe per lei e per i ragazzi vincere questo girone?
"Io non devo ritrovar certezze. Non poter giocare il Mondiale sarà una sofferenza enorme, a volte capitano queste cose anche quando non si meritano. Andare alle finale potrebbe essere molto importante per i giovani ragazzi per giocare nuove importanti partite di grande esperienza internazionale".

Ennesimo disagio l'assenza di Immobile. Quando smetterà di dover fare l'equilibrista?
"Questo è il problema che hanno tutti i ct durante l'anno, chiamare i giocatori che hanno tanti impegni e tanti viaggi, magari a volte non sono in buone condizioni. La cosa più importante è aver la voglia di venire in Nazionale, poi noi abbiamo sempre cercato di non creare problemi a nessuno, noi abbiamo sempre fatto il nostro dovere e continueremo a farlo. La cosa importante è che la Nazionale resti una cosa davvero importante per un giocatore, a volte bisognerebbe amarla un po' di più"