Nainggolan: "Ho paura di contagiare mia moglie. Il calcio è sempre stato un hobby per me, le cose più importanti sono altre"

25.03.2020 18:37 di  Danilo Budite  Twitter:    vedi letture
Nainggolan: "Ho paura di contagiare mia moglie. Il calcio è sempre stato un hobby per me, le cose più importanti sono altre"
Vocegiallorossa.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

L'ex giallorosso Radja Nainggolan ha parlato di vari argomenti durante una live su Instagram con Kat Kerkhofs, moglie di Mertens.

Questo periodo?
"Non vedo l’ora di tornare alla normalità. I giorni passano lentamente, è molto difficile restare a casa. Rispetto al solito gioco alla Playstation online di notte con gli amici, facciamo spesso il barbecue e ci divertiamo con qualche gioco da tavolo. Il Cagliari ci ha inviato l’attrezzatura per allenarci, come una cyclette che ho messo in terrazza. Ma c'è tanta noia".

Sul vizio del gioco.
"Ora non gioco più, ma a volte ho lasciato nei casinò cifre grosse”.

L'ex CT Martinez?
“Ho apprezzato che sia venuto personalmente a dirmi che nel Belgio non avrei avuto lo stesso ruolo che avevo alla Roma, ma alla fine gli ho detto che le sue erano tutte scuse e che non riuscivo proprio a capire le sue motivazioni”.

Ritorno in Belgio?
"Non ci ho mai pensato, lì mi hanno dimenticato molto in fretta. Preferisco rimanere in Italia, ci sono stato per 15 anni e non sarebbe facile andarmene”.

Claudia?
“Le persone che hanno altri problemi sono messi un po’ da parte perché il coronavirus ora è il grande problema e si parla solo di questo. Evitiamo gli ospedali e le terapie vengono ritardate.  Speriamo che tutto finisca il prima possibile perché Claudia ha un sistema immunitario debole. Sono spaventato, perché quando esco per fare la spesa posso essere contagiato. Torno a casa e ho paura di contagiarla, ma sto attentissimo e quindi penso che sia andato tutto bene. Lei ha già attraversato il periodo più difficile della terapia. Solo il tempo dirà se il problema è stato finalmente risolto, ma le cose stanno andando nella giusta direzione”.

Il calcio?
“Il calcio è sempre stato un hobby per me e l'ho reso il mio lavoro. Ma provo a vivere il più possibile come una persona normale. Le cose più importanti  sono il raggiungimento dei miei obiettivi e l’educazione dei miei figli. A differenza di altri, non mi nascondo: ogni giorno può essere l’ultimo ed è per questo che voglio vivere al massimo”.

Preferisci giocare un anno a calcio e vincere la Champions oppure 15 anni senza vincere nulla? 
"Dopo questa quarantena dico altri quindici anni di calcio, se non ci fosse stata avrei detto un anno con un trofeo“.