Rifatto il terreno del 'Ferraris', ora è pronto per l'Italia

10.10.2010 18:45 di  Emanuele Melfi   vedi letture
Rifatto il terreno del 'Ferraris', ora è pronto per l'Italia
Vocegiallorossa.it

Hanno abbandonato l'idea della gramigna (a San Siro l'avevano messa a luglio e hanno dovuto rizollare in tempi brevi) per un più rassicurante mix di erbe altamente infestanti e quindi resistentissime, con stelo di 4 centimetri. Ed ecco che risorge il terreno di gioco dello stadio Luigi Ferraris di Genova che ora attende, un poco più serena, gli Azzurri per la partita con la Serbia di martedì, sfida cruciale per le qualificazioni a Euro 2012. Niente più paura di correre su un campo che sembra appena arato, dal quale fino a qualche giorno fa si sollevavano ondate di sabbia creando dislivelli e deviando palloni e caviglie. Da oggi, il Ferraris ha un tappeto erboso degno di un prato all' inglese che adesso gode anche dell' approvazione dei severissimi agronomi Uefa (quelli che l'avevano definito 'catastrophic') e del Coni che faranno questa sera l'ultimo sopralluogo. Un'operazione che, in fin dei conti, è costata 'solò 120 mila euro circa, utile a rassicurare i giocatori che, come Pazzini e Cassano, si sono trovati spesso a cercare di correre sulle dune invece che su un prato. L'ingegner Adriano Anselmi che ha curato il progetto è sereno: «il terreno è pronto: è ripristinata la 'schiena d'asino', l'erba è perfetta, il drenaggio anche». Dunque, si potrà disputare la partita su un terreno che non giocherà scherzi, nemmeno strutturali.

Lo stadio comunale Luigi Ferraris è stato inaugurato nel 1911 ed è uno dei primi e più antichi impianti tuttora in uso per il calcio. Situato sul sedime del preesistente campo di gioco della Società Ginnastica Andrea Doria (1865), era soprannominato, e forse non è un caso, La Cajenna. Il suo rettangolo di gioco ha avuto onori e oneri: nel 1979 il Comune di Genova, con una solenne cerimonia, vi interrò una medaglia d'oro che il 'Guerin Sportivò aveva fatto fare, e donato, al portiere del Genoa Giovanni De Prà per meriti sportivi. La medaglia è sparita nel 1989 quando il terreno di gioco venne completamente sostituito per via dei lavori di rifacimento dell'impianto in vista di Italia '90. Da allora il terreno ha sempre provocato guai: la leggenda metropolitana dice che sotto lo strato di terra e sabbia ci sia una soletta di cemento che impedisce alla terra di respirare e quindi l'erba marcisce, lo stato di assottiglia e i giocatori 'arano' sabbia tutte le domeniche. È leggenda? sta di fatto che il Ferraris era un vero campo di patate che ha provocato ruzzoloni, deviato traiettorie del pallone, provocato malumori ed è servito talvolta da alibi per partite perse. Malumori e alibi che da oggi, secondo gli agronomi che l'hanno rizollato, non possono esistere più.