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Abrignani: "Coppa Italia e scudetto alla Roma, all'Inter la Champions League"

di Greta Faccani

Alcuni dei commenti politici diffusi in giornata in merito alla gara giocata ieri tra Lazio e Inter.

LEHNER - Queste le parole di Giancarlo Lehner, deputato del Pdl: «Amici, romani, compatrioti, prestatemi orecchio: io vengo a seppellire l'Inter e la Lazio, Moratti e Lotito compresi. Dopo lo squallido spettacolo di ieri sera, se c'è un giudice sportivo a Berlino, Internazionale e SS Lazio saranno entrambe retrocesse in serie C, mentre lo scudetto 2009-2010 sarà legittimamente assegnato alla A.S. Roma, che, fra l'altro, è squadra italiana, dove giocano italiani, allenati da un italiano. Insieme ai 150 anni dell'Unità d'Italia, prepariamoci, di contro allo straniero, a festeggiare lo scudetto giallorosso».

LANDOLFI - Di tutt'altro tenore invece quelle del parlamentare del PDL e tifoso interista Mario Landolfi, che commenta così il tifo dei laziali verso i nerazzurri: "era scontato, l'ipotesi dello scudetto alla Roma è vista come il fumo negli occhi dai laziali. E non certo da ieri. A Roma - aggiunge - è così: a prevalere è più la rivalità tra le tifoserie delle due squadre capitoline che non quella con altri avversari diversi da giallorossi e biancoazzurri. E poi, non è la prima volta che la tifoseria laziale 'tifi' per l'Inter: era accaduto anche il 5 maggio del 2002, quando erano di fronte Lazio e Inter e la Roma 'rischiava' di vincere lo scudetto".

RANUCCI - "Mi chiedo se non vi siano gli estremi perché la Federazione italiana Gioco Calcio avvii un'indagine per responsabilità oggettiva nei confronti della società sportiva Lazio". Così il senatore del Pd Raffaele Ranucci che poi spiega: "Probabilmente l'atteggiamento minaccioso dei tifosi della Lazio nei confronti dei giocatori della propria squadra ha indotto gli stessi giocatori a tenere in campo un comportamento decisamente antisportivo. Ovviamente un comportamento del genere è sanzionato dalle Carte federali e mi chiedo perché la società, che era conoscenza di quanto sarebbe accaduto ieri sera, non sia intervenuta preventivamente. E' lecito dunque domandare se la Federazione non ritenga la società sportiva Lazio soggetta a responsabilità oggettiva, esattamente come quando vi sono episodi di violenza, di invasione di campo o di altri comportamenti illeciti da parte dei tifosi".

PALUMBO - "Mettersi la sciarpa della squadra avversaria, esultare quando quest'utima segna, insultare i pochi giocatori che si impegnano, significa solo ed esclusivamente essere antropologicamente subalterni e inferiori". E' quanto ha dichiarato il consigliere della Provincia di Roma Marco Palumbo (Pd), commentando la sfida di ieri Lazio-Inter. "Quanto accaduto conferma la giustezza di quanto detto in settimana, e cioè che le gare andavano giocate contestualmente, ma ormai le esigenze delle tv sono prioritarie rispetto a qualsiasi altra cosa.Vorrei ricordare, da vicepresidente di una squadra di serie D che in questa serie le ultime quattro gare si giocano alla stessa ora e che i commissari di campo sono collegati telefonicamente per far iniziare le gare allo stesso tempo, mentre in serie A assistiamo ad uno spettacolo indegno e questa volta, davvero senza precedenti'. Uno spettacolo a cui ha assistito il mondo intero e per cui qualcuno  in un paese normale, pagherebbe le conseguenze".

PANIZ - "Non è giusto che una squadra come la Roma debba vincere sul campo e fuori dal campo per guadagnare tre punti: lo spettacolo della Lazio e dei suoi tifosi in Lazio-Inter ha offeso l'immagine dello sport vero, quello della fatica e dell'impegno, per lasciare il posto al più becero dei condizionamenti!". Ad affermarlo Maurizio Paniz, Presidente del Collegio d'Appello alla Camera, componente della Commissione Giustizia e Presidente dello Juve Club Montecitorio.

PICCOLO - "E' stata una brutta pagina non di sport ma di antisportività. Un brutto e antisportivo messaggio quello andato in onda ieri negli stadi e che è stato visto in ogni parte del mondo. Come si fa a spiegare a milioni di telespettatori il perchè su alcuni spalti italiani si tifava per la squadra avversaria e in campo giocava una squadra sola? Lo sport è rispetto per l'avversario". Lo afferma Samuele Piccolo, Vicepresidente del Consiglio comunale di Roma commentando la sfida di ieri Lazio-Inter.

BARBARO - "Quanto avvenuto ieri sera in Lazio-Inter è la riprova che il calcio italiano è gravemente malato" afferma in una nota Claudio Barbaro, deputato del PdL. "Ci si è esposti ad una vergogna senza precedenti anche in campo internazionale, alla quale nessuno sembra in grado di dare una risposta. In qualità di relatore del progetto di legge sugli impianti sportivi sono seriamente preoccupato: si rischia di andare a fare un ulteriore regalo ad una classe dirigenziale inadeguata e 'maneggiona', che potrebbe alimentare ulteriori speculazioni senza alcun tipo di ritorno sociale".
 

PALERMI - "Quello che ho visto nella partita tra Lazio e Inter è stato uno spettacolo indecente che non mi sarei mai aspettata. Vistosamente indecente. La Figc deve avviare con urgenza un'indagine. Troppi fatti stanno da anni snaturando il calcio, dalle compravendite di partite, alle minacce a episodi di violenza che nulla hanno a che vedere con lo sport, e neanche con il tifo. Se non si vuole distruggere uno sport così bello, chi gestisce responsabilità oggettive deve smetterla di giocare col fioretto ed agire duramente". E' quanto afferma Manuela Palermi, dell'ufficio politico del PdCI-Federazione della sinistra.
"Sono tifosa della Roma da sempre. Quand'ero poco più di una bambina mio padre pubblicava un giornale (di poca fortuna) che si chiamava "il giallorosso", mi vestiva di giallorosso e mi portava a vedere la Roma. Mi sono sempre divertita agli sfottò tra tifosi romanisti e laziali, anche a qualche parola di troppo, d'altronde vivo in un quartiere giallorosso come Trastevere. Ma il piacere dello sport ha sempre avuto la vinta su tutto".

LAINATI - "Non si può chiedere alla Lazio di tappare una falla aperta dall'ultima sconfitta della Roma contro la Sampdoria, dimenticando fra l'altro che i giallorossi hanno vinto il derby non senza una grande fortuna". Giorgio Lainati, presidente della commissione Vigilanza Rai e Esponente del PdL, interviene sulla polemica innescata dalla sfida Lazio-Inter di ieri sera all'Olimpico. "Non riesco bene a capire questa levata di scudi, ma è un fatto meramente emotivo", dice Lainati a La politica nel pallone su Gr Parlamento. "Non c'è riuscito il Barcellona a battere l'Inter, ci doveva riuscire la Lazio ieri sera all'Olimpico. C'e' un eccesso di polemica su queste vicende che riguardano il calcio. Interrogazione parlamentare? Queste sono delle stupidaggini, caratterizzano la politica in modo assolutamente sbagliato. Se ogni esponente politico che tifa per una squadra dovesse poi tradurre questo in una interrogazione nell'arco dell'anno ce ne sarebbero centinaia...".

VALERIANI - "Quello che è avvenuto ieri all'Olimpico è vergognoso. Non voglio giudicare il comportamento dei tifosi, ma quello dei giocatori scesi in campo, che hanno umiliano il calcio e macchiato per sempre in modo indelebile la loro carriera di professionisti. Credo che per una partita di quel tipo debba intervenire l'ufficio inchieste della Figc e mi auguro che nessun'altra squadra ingaggi, in futuro, dei calciatori che hanno insultato la passione di tanti italiani e lo sport stesso" E' quanto dichiara in una nota Massimiliano Valeriani, consigliere del Pd al Comune di Roma. "Credo inoltre -aggiunge Valeriani- che la partita sia stata una vera e propria frode per molti scommettitori e mi auguro che si faccia piena luce anche su questo aspetto".

LANNUTTI - "Un copione scritto già da tempo dai tifosi laziali ha trasformato il campionato italiano in una farsa". Lo ha dichiarato il senatore dell'Italia dei valori, Elio Lannutti commentando il posticipo serale tra Lazio e Inter finito 0 a 2. "Ieri all'Olimpico è stata scritta una delle pagine più brutte per tutto lo sport italiano. Uno scandalo senza precedenti il comportamento antisportivo dei giocatori della Lazio che hanno giocato una partita per perderla, con un atteggiamento totalmente arrendevole. E ancora più immorali i tifosi che tifavano contro la propria squadra. Il calcio italiano, sempre più ostaggio di compensi oltre ogni limite, fatti dalle società sempre a debito, deve riacquistare serietà e semplicità. Gli italiani hanno bisogno di un calcio pulito degno di un Paese civile perchè andare allo stadio in queste condizioni è come andare nell'arena per gli antichi romani".


GIACHETTI - "Quello che è accaduto ieri sera all'Olimpico mi ha riportato in testa il claim di una pubblicità che recita 'ti piace vincere facile?' e ho pensato che la partita Lazio-Inter potrebbe diventare lo spot più azzeccato per la campagna pubblicitaria del prossimo anno": così Roberto Giachetti del Pd, per il quale "si è trattato di uno spettacolo disgustoso, indecoroso ed imbarazzante per gli stessi calciatori e dirigenti dell'Inter di fatto moralmente 'penalizzatì da un contesto surreale in cui non si è giocata nessuna partita per assenza di avversari. Si è falsato il campionato. Il clima intimidatorio che si respirava nell'aria, il silenzio perverso interrotto solo da cori di carattere chiaramente intimidatorio del tipo 'se vincete ve menamo', inquadra la serata dell'Olimpico come una pagina nera che andrebbe unicamente giudicata per ciò che è stata, un'arena di antica memoria in cui la tifoseria biancoceleste ha dato prova di un atteggiamento circense indegno per il nostro sport. In una settimana scandita da sospetti su possibili irregolarità per la partita, da smentite dei diretti interessati mai come ora così patetiche. Ciò che è successo ieri sera è andato al di là di ogni peggiore previsione e ha senza dubbio costituito un precedente molto grave nella storia del nostro calcio: mai si era visto uno stadio intero inneggiare alla squadra avversaria e fischiare, minacciare ed intimidire i propri giocatori dall'inizio alla fine di una partita".

BORGHESI - "Una pagina vergognosa che umilia il bel calcio e le tifoserie oneste. Vedere uno stadio che, invece di incitare la propria squadra, inneggia a quell'avversaria non è quello che lo sport insegna a fare. Anche il più stolto tra i calciofili capirebbe che ieri il campionato di calcio è stato pesantemente falsato. Per questo, chiediamo che la partita Lazio-Inter venga rigiocata, questa volta a porte chiuse". Lo dichiara in una nota Antonio Borghesi, vicepresidente del gruppo Italia dei Valori alla Camera.

ABRIGNANI - «È chiaro che di fronte al concetto di manifestazione sportiva speravo in ben altro, ma so che il calcio può avere dei condizionamenti. Però mi aspettavo un comportamento molto diverso, non tanto da parte dei tifosi, ma da parte dei giocatori della Lazio, che secondo me si sono fatti influenzare troppo dal clima che avevano intorno, cosa che non dovrebbe succedere a dei calciatori professionisti. Forse conta anche il fatto che nella Lazio giocano, se non sbaglio, ben pochi romani, che avrebbero lottato diversamente per difendere i colori della maglia» Lo ha affermato l'esponente del Pdl Ignazio Abrignani, tifoso romanista. «L'atteggiamento dei tifosi - ha aggiunto Abrignani - nasce da certe gelosie e invidie verso i supporter romanisti, visto che perdere con l'Inter era l'unico modo per prendersi una piccola rivincita, ma ci può stare. Condanno molto di più i giocatori scesi in campo, troppo condizionati. Inoltre credo sia stata un'assurdità non giocare in contemporanea Atalanta-Bologna; prima le ultime giornate di campionato venivano disputate nello stesso momento. Anche se un calendario viene redatto in anticipo dovrebbero fare in modo che in situazioni del genere le partite vengano giocate in contemporanea, soprattutto per dare più stimoli ai giocatori». «Ora mi auguro che la Roma mercoledì vinca la Coppa Italia - ha concluso l'esponente del Pdl -, il primo trofeo della stagione, se la meriterebbe. Poi per il campionato vorrei magari che Siena o Chievo fossero per l'Inter quello che fu il Lecce per la Roma nell'86. Ai nerazzurri auguro però il successo contro il Bayern nella finale di Champions League».


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