.

AIA, Trentalange: "Basta con la violenza sugli arbitri"

di Marco Campanella
Fonte: ANSA
foto ANSA

(ANSA) - FIRENZE, 26 MAR - "Ogni fine settimana ricevo telefonate dove ci sono due o tre ragazzi che per arbitrare una gara di calcio finiscono al pronto soccorso. Tutto questo è assolutamente inaccettabile. La formazione è una cosa importante, l'ignoranza no. E' un problema culturale, giuridico e di sistema. Noi faremo delle cose, senza battere i pugni sul tavolo ma questo è un problema che riguarda tutti". E' il grido di allarme lanciato dal presidente dell'Associazione Italiana Arbitri Alfredo Trentalange, al Museo del Calcio di Coverciano a Firenze per l'inizio di una serie di iniziative che vuol portare il mondo arbitrale ad aprirsi sempre più sulla comunicazione verso i media e i tifosi, sulla violenza che colpisce gli arbitri nei campionati giovanili e dilettantistici italiani. "Lui", l'arbitro, ha detto "è andato lì per far giocare altri 22 ragazzi tolti dalla strada che giocano a calcio e che grazie a un fallo fischiato correttamente porta giustizia e si può continuare a giocare in pace. L'arbitro è uno strumento di pace e di giustizia, perché se no giochino senza arbitro. Magari potessimo giocare senza arbitro, ma non è così che poi quando giocano senza arbitro finiscono per picchiarsi". Ma, ha sottolineato il presidente Trentalange, "alla fine cosa succede? Succede che l'arbitro da strumento di pace viene picchiato lui. Non può continuare a essere così a lungo. Non voglio fare discorsi catastrofistici ma il problema è di tutti, qui c'è un problema di sistema e la carenza di arbitri è un dato di fatto. Di certo tutto questo non sarà tollerato a lungo". (ANSA).


Altre notizie
PUBBLICITÀ