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Alemanno: Situazione pulizia Olimpico è inaccettabile

di Alfredo Garofalo
Fonte: AdnKronos

In una lettera inviata al Prefetto di Roma, Pecoraro, il primo cittadino , Gianni Alemanno, denuncia il persistere del problema relativo alla pulizia dello stadio Olimpico. «Egregio Prefetto, nonostante le nostre ripetute sollecitazioni - scrive Alemanno - persiste ancora il problema della pulizia successiva a manifestazioni, concerti o eventi sportivi, particolarmente grave per quanto attiene all'area intorno allo stadio Olimpico successivamente allo svolgimento delle partite di calcio delle squadre capitoline o di grandi concerti». «Sebbene il Regolamento comunale per la Gestione dei Rifiuti Urbani imponga a chi organizza manifestazioni sportive ed eventi di provvedere alle pulizia delle aree interessate - prosegue la lettera del primo cittadino - questa norma non viene rispettata dalle squadre di calcio che giocano nella Capitale e più in generale dagli organizzatori dei numerosi eventi che si tengono allo stadio Olimpico». «L'Ama, l'azienda che ha il compito di gestire l'igiene urbana, è costretta comunque, al solo scopo di garantire ai cittadini un ambiente decoroso e di non scaricare sugli stessi queste criticità, a fronteggiare autonomamente ed a proprie spese gli interventi straordinari di pulizia», sottolinea il sindaco, il quale ricorda che «l'azienda spende ogni domenica circa 5.000 euro per la pulizia straordinaria dell'area dello stadio». «Non ritengo che sia più accettabile perpetuare questo stato di cose - conclude - e tantomeno continuare ad ammettere un atteggiamento così elusivo da parte di società od organizzazioni che beneficiano di un grande giro di affari dai diversi eventi e che comunque hanno la responsabilità ed il dovere di riconsegnare alla città le aree occupate in uno stato adeguato di decoro ed igiene. Sono altresì convinto che le diverse istituzioni coinvolte debbano trovare un punto di intesa richiamando ciascuna le proprie responsabilità, evitando di procrastinare un problema (che, ripeto, è già risolto dalla norma vigente) con l'unico risultato di provocare un nocumento alle casse comunali e, dunque, al patrimonio della città».


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