Alessio: "Mi aspetto acquisti importanti per la Roma di Mourinho. Fonseca meritava più tempo". AUDIO!
L'allenatore Angelo Alessio, per anni collaboratore di Conte, ha parlato in diretta a Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio: "Sfida importantissima per entrambe: una sconfitta potrebbe pregiudicare molto il cammino Champions. Per vari motivi sia Milan che Juventus si trovano così a questo punto della stagione".
Per Donnarumma che partita sarà?
"La decisione spetterà a lui: nel nostro campionato ha già collezionato tantissime presenze e davanti a sé ha un futuro brillante. Può essere simbolo di questo Milan ma ci sono logiche di mercato e di guadagno... Giusto fare le proporzioni, anche per una qualificazione Champions o meno: questo vuol dire tanto per il suo futuro".
Dieci anni fa riportavate lo Scudetto a Torino. Che ricordi?
"Bellissimi, vincemmo in modo inaspettato per le modalità e vivemmo euforia ed entusiasmo. Dopo nove Scudetti invece la Juve lascia questa grande soddisfazione all'Inter: se andiamo ad analizzare, i tifosi della Juventus devono essere grati a questa società e alle squadre che nei vari anni hanno primeggiato in Italia disputando due finali di Champions. Il percorso è da club straordinario".
Il problema della Juventus può essere davvero Ronaldo?
"Si è pensato di risolvere i problemi prendendo il miglior al mondo, ma ci sono anche gli altri giocatori. Ronaldo ha dato il massimo, non va giudicato solo per quanto ha fatto contro il Porto e per me il suo è stato un grande contributo".
Dove devono intervenire?
"Certamente a centrocampo, poi serve anche un esterno sinistro. E c'è da capire se Ronaldo rimane o no: se va via servono uno-due attaccanti. Ma anche Pirlo, o gli prendi giocatori funzionali o incapperai in un altro anno così".
Da dove nasce l'unicità di Kante?
"Nel 2016/2017 è stato miglior giocatore della Premier, vorrei ricordare. Ragazzo eccezionale, è capace di fare distanze importanti nei novanta minuti, come pochi sanno raggiungere. Anche ieri sera l'abbiamo visto: si diceva che sa recuperare palloni, ma può impostare e anche concludere l'azione. Qualsiasi squadra vorrebbe averlo".
Sembra umile.
"Il vissuto ha inciso nella persona e nel calciatore: l'umiltà è una delle sue doti, forse quella migliore".
Si aspettava il ritorno di Mourinho in Italia?
"No, ma qualche giorno prima della notizia aveva dato delle indicazioni... E poi è andato alla Roma. Ha grande prestigio e caratura internazionale, ma da solo non credo possa fare troppo, gli servono i giocatori. Mi aspetto che la Roma gli possa mettere 3-4 giocatori a disposizione per un campionato di vertice l'anno prossimo, o non capirei il motivo. Mi aspetto acquisti importanti".
Lo vede cambiato?
"In panchina mi sembra più calmo di com'era una volta, ma da quanto ho sentito e letto mi pare sia rimasto fondamentalmente lo stesso. Per come prepara partite e giocatori, non penso sia cambiato".
Le inglesi in Europa vanno meglio solo per un fattore economico?
"Quello incide tantissimo, ci sono diverse squadre che possono permettersi certi acquisti: in Inghilterra ne hanno 7-8 forti, il campionato è altamente qualitativo. Avendo i migliori giocatori tutto diventa più facile: allenarsi è diverso, i migliori giocatori e molti allenatori importanti si trovano lì. Non mi stupirebbe vedere la finale tutta inglese anche in Europa League oltre che in Champions".
Un giudizio sul lavoro di Fonseca?
"Ha avuto tanti giocatori fuori tra COVID-19 e infortuni, ma fino a un certo punto erano quarti e sostenevano gli impegni europei. Poi sono sopraggiunte difficoltà e hanno perso punti, ma per il valore della rosa e per il lavoro fatto da Fonseca meritavano forse di concedergli un po' di tempo in più".
Che ne pensa della Superlega?
"Modi, termini e tempi non hanno giocato a favore. C'è anche un momento storico che stiamo vivendo... Tutto ciò ha portato a una veloce retromarcia, ma è chiaro che club con tanti costi debbano e pretendano di più. La UEFA dovrebbe concederglielo ma nel 2024 invece di ridurre le squadre della Champions, la allargherà ancora di più. Qualcosa di diverso andrebbe fatto... Giusto dare più soldi alle squadre più importanti d'Europa".
Quello della FA Cup è un modello davvero replicabile per la Coppa Italia?
"Lì c'è un sorteggio libero, spesso le squadre di Premier vanno a giocare in campetti piccoli, con 2-3mila spettatori. Si cerca una formula diversa per rendere la Coppa Italia più visibile, sempre in cerca di soldi, tanto per essere chiari. Sicuramente sarà più qualitativa... Lo spettacolo potrebbe beneficiarne".
Il Bari deve passare dai playoff.
"Le difficoltà ci sono e sono evidenti, ma il discorso vale anche per Avellino, Padova... Salire con i playoff è difficilissimo, devi calarti in un'altra mentalità. L'anno scorso il Bari ha perso in finale con la Reggiana, stavolta gli auguro di farcela, anche se sarà difficilissima. Va capito come arrivano...".