Antognoni: "Dybala può risolvere la partita in qualsiasi momento"
Giancarlo Antognoni, ex capitano della Fiorentina, ha parlato a Radio Rai, nella trasmissione Radio Anch'io Lo Sport, dopo il pareggio di ieri sera all'Olimpico tra i viola e la Roma, con la gara terminata 1-1: "Roma-Fiorentina è stata una bella partita, forse un po' troppo nervosa, c'era troppa tensione per il risultato. Volevamo vincere entrambe, ne è uscito fuori un pareggio. Alla fine è stata una buona partita, molto combattuta".
Cosa pensa dei problemi offensivi della Fiorentina?
"Se pensiamo che il capocannoniere è Martinez Quarta, c'è da avere qualche dubbio, Le punte non segnano, Italiano ha questo problema. La squadra macina molto, tiene molto possesso palla, ma non riesce a fare gol. Questa è una pecca che durante l'anno Italiano e la società dovranno risolvere. Negli ultimi due anni la Fiorentina ha cercato una punta e non l'hai mai trovata. Ne ha prese quattro, nessuna garantisce quei 10-15 gol per fare il salto di qualità".
Dybala è il miglior fantasista della Serie A?
"Sicuramente, è quel giocatore che può risolvere la partita in qualsiasi momento. Pur giocando poco ieri, con quell'esterno sinistro ha messo la palla sulla testa di Lukaku. Mancano questi tipi di giocatori nel nostro campionato. Vediamo molto possesso palla, ma quando c'è da risolvere la partita si fa più difficoltà. Forse l'Inter è l'unica squadra con due giocatori come Mkhitaryan e Calhanoglu che possono risolvere la partita da soli, anche con tiri da fuori".
Obiettivo Champions per la Fiorentina?
"L'obiettivo è la Champions, vista anche la classifica, è vicina al quarto posto, come lo sono tante altre squadre. Sarà lotta fino alla fine. La Fiorentina ha potenzialità, ma ci vogliono giocatori che fanno la differenza e che soprattutto fanno gol. L'assenza di un goleador è il problema principale, a gennaio speriamo si risolva questo problema, dipende dalla società. Secondo me Italiano sta facendo bene, è l'uomo in più di questa squadra".
Cosa pensa di Bonaventura in Nazionale?
"Si è meritato questa convocazione, nonostante l'età è un giocatore molto valido. A volte riesce a fare la differenza, in questa squadra fa gol e li fa fare. Spalletti l'ha notato e Bonaventura merita di ricoprire questo ruolo in Nazionale. L'età è avanzata, ma meglio tardi che mai".
Come mai è finita con la Fiorentina?
"Bisogna chiedere alla società. Penso di essermi comportato sempre bene. C'è stata questa discussione sui ruoli: ritenevo opportuno proseguire con la prima squadra, la società mi voleva mandare col settore giovanile. Mi sarebbe anche piaciuto, ma non in quel momento. Io l'ho visto come un passo indietro, non ho accettato questa proposta e ci siamo divisi. Succede nei matrimoni, figuriamoci nel calcio".
Per quelle che erano le sue caratteristiche, in quale squadra le piacerebbe giocare oggi?
"Nel Bologna perché sta giocando bene. Ha un ottimo allenatore, propositivo, con possesso palla ma anche verticalizzazione. E poi in una squadra forte come l'Inter, ma sarebbe difficile trovare un posto con tutti quei giocatori che ha. Poteva rientrare anche nelle mie caratteristiche giocare come Mkhitaryan, da centrocampista offensivo in grado anche di fare gol".
Cosa pensa del duello Inter-Juventus?
"Il calcio ti propone anche tipi di gioco del passato. Con la sua esperienza, Allegri riesce a ottenere degli ottimi risultati concedendo poco agli avversari. La sua priorità è cercare di neutralizzare l'avversario. C'è questa lotta Inter-Juventus che si protrarrà fino alla fine. La Juventus è sorniona, però ha dei giocatori bravi davanti come Vlahovic e Chiesa, che conosco molto bene, che prima o poi esploderanno. Vlahovic sta andando meno bene, ma alla fine darà il suo contributo. L'Inter rimane favorita, ma la Juve è subito là dietro e non ha le coppe".
Il Napoli è in crisi?
"Il Napoli rimane una squadra che può puntare alla qualificazione Champions, è un po' in ritardo in campionato, ma la squadra è valida e ha giocatori molto forti. Paga un po' il successo dell'anno scorso, succede spesso quando le altre squadre ti conoscono, soprattutto in Serie A in cui il primo obiettivo è non far giocare l'avversario".
E la crisi del Milan?
"Il Milan quest'anno ha cambiato volto, ha bisogno di un po' di tempo. Pioli è un bravo allenatore, paziente, sicuramente riuscirà a chiudere il campionato nel modo migliore. In Champions è più difficile, non dipende solo dal Milan. Quest'anno è una squadra imprevedibile, è pesata molto l'assenza di Leao".
Troppi stranieri in Italia?
"Una lacuna nel nostro calcio, non ci permette di valorizzare i nostri giocatori soprattutto a livello giovanile. Se tutte le squadre riuscissero a creare la loro Under 23, come Juventus e Atalanta, alla fine sono convinto che vedremo molti giovani calciatori italiani giocare poi nelle squadre superiori".