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Avv. Contucci: "I 21 ragazzi fermati? Daspo cautelare. I tifosi chiedono buonsenso"

di Danilo Magnani
Fonte: Tele Radio Stereo

Lorenzo Contucci, esperto giurista che più volte ha lavorato alla difesa dei tifosi giallorossi, ha parlato ai microfoni di Tele Radio Stereo in merito ai fatti del Bentegodi. Di seguito le sue parole:

21 ragazzi fermati a Verona sono tornati a casa e si sono presi il Daspo giusto?
“Il Daspo è già stato applicato in maniera cautelare dal giudice, in attesa che si definiscano le singole responsabilità. Possono sempre esserci delle assoluzioni”.

Ci sono stati fermi relativi agli ultras del Verona?
"Non ancora, ma ci sono video che hanno ripreso l'episodio e credo stiano andando avanti le indagini. In questi casi prendere nel mucchio può portare ad errori. Si è trattato di una cosa rapida, che per fortuna non ha portato a particolari conseguenze. La polizia deve lavorare per separare le posizioni singole”.

Cosa aspetta ora questi 21 ragazzi? Come procederà l'iter processuale?
"Il processo è rinviato a giugno e si dovrà capire chi è colpevole e chi innocente: sarà difficile distinguere le singole responsabilità. Se rimani in macchina ad aspettare non puoi venire accusato per esempio. Bisognerà individuare le singole responsabilità".

I tifosi dicono giustamente «Senza di noi il calcio non vale nulla». Magari la filosofia del «ci picchiamo e poi andiamo al bar insieme» è più difficile da fare passare.
"Bisogna entrare in determinate dinamiche, non voglio usare iperboli o paragoni impropri ma tutto sommato anche nella boxe ci sono persone che si picchiano e poi vanno al bar insieme".

Si ma i pugili lo fanno nel rispetto delle regole.
"Evidentemente in queste situazioni qui ci sono regole diverse, non scritte nei manuali. Tra loro le rispettano ed amen, ma ovviamente costituisce reato: come se fosse una rissa alla stazione, in cui però magari non c'è accordo tra le parti. Queste sono quasi risse rituali, che hanno dei codici che non possono trovare ingresso nel sistema penale ovviamente".

Questo è il primo episodio di quest'anno per quello che riguarda la Roma giusto?
"Sì, ma devo dire che da diverso tempo questi episodi si contano sulle dita di una mano e poi accadono sempre lontano dagli stadi. Gli stadi sono luoghi sicuri".

A proposito di stadi, come procedono le altre problematiche che riguardano l'Olimpico?
"All'interno dello stadio Olimpico i problemi continuano: alcuni comportamenti veniali continuano a venire sanzionati. Non i cambi di posto, ma per esempio i posizionamenti sulla balaustra per fare tifare sì. Vengono regolarmente sanzionati ed alla seconda sanzione si rischia il Daspo. C'è ancora clima di tensione, questo non vuol dire che ci siano stati reati dentro lo stadio, eccezion fatta per qualche fumogeno colorato, che sì è un reato ma non certo una cosa epocale. Non siamo in un regime di totale tranquillità perché in altri stadi si consentono cose non consentite all'Olimpico. Una cosa mal digerita dai tifosi, che ritengono di essere nel giusto".

Infastidisce la mancanza di uniformità di giudizio.
"Sì di buonsenso piuttosto. Se i vigili urbani ci obbligassero a rispettare il codice della strada dalla A alla Z senza elasticità, il traffico di Roma si bloccherebbe in 10 minuti. Questo si chiede: un minimo di elasticità nella gestione delle norme".


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