Avv. Contucci: "Tessera del Tifoso? Il bilancio è fallimentare. L'iniziativa della Roma è conforme alle regole"
Fonte: forzaroma.info
Contattato dal sito forzaroma.info, l'Avvocato Lorenzo Contucci si è espresso in maniera negativa sulla Tessera del Tifoso appoggiando invece la richiesta della Roma per quel che concerne i mini-abbonamenti:
Come considera l’esperienza della Tessera del tifoso dalla sua entrata in vigore fino a oggi?
"Il bilancio è fallimentare. Dall'entrata in vigore della Tessera si è avuta una diminuzione di pubblico, non c’è stato l’incremento della presenza delle famiglie e gli stadi si sono svuotati. Se l’intento era quello di rendere più sicuri gli stadi, possiamo dire che il progetto è fallito. Con i nuovi sistemi di controllo, la Tessera del tifoso è ormai uno strumento inutile".
Quali sono i punti giuridici per cui il progetto della Tessera è da molti considerato illegittimo?
"La Tessera del tifoso non si basa su una norma di legge ma è stata introdotta con una circolare del ministro Maroni che ha imposto ai prefetti e ai questori di chiudere gli stadi se le società non adottano la Tessera del Tifoso. Questo fa sorgere dubbi fortissimi sulla sua capacità di condizionare il comportamento delle società".
Pensa che l’iniziativa dei mini-abbonamenti senza Tessera intrapresa dalla Roma sia conforme alle regole in vigore?
"L’iniziativa della Roma è assolutamente conforme alla normativa di settore. Quando una persona acquista un biglietto, la questura verifica subito tramite un sistema di controlli on-line, la presenza di motivi ostativi all’emissione del biglietto e, nel caso, il rivenditore non stampa il titolo.
Non ha quindi più senso il progetto stesso della tessera. Se la stessa è stata introdotta per migliorare la sicurezza, questo sistema di black-list della Questura on-line lo rimpiazza. Nel momento in cui mi abbono e compro un carnet di biglietti, le autorità hanno la possibilità di controllare il mio status e quindi che motivo c’è di imporre l’ulteriore onere della tessera?"
Cosa pensa di questa prova di forza della Roma, in controtendenza rispetto al comportamento delle altre società?
"In realtà le altre società si dichiararono disponibili a seguire questa strada quando la Roma annunciò che avrebbe provato ad eliminare l’ostacolo della tessera. Il limite di questo progetto, lo sottolineo, è che non è sostenuto da norme di legge e quindi è legittimo chiedersi fino a che punto un comitato consultivo come il Casms, formato anche da soggetti privati, possa incidere sulla capacità di intrapresa di una società avente fini di lucro come la Roma".
Secondo lei, vista anche la composizione del Casms che annovera tra i componenti anche esponenti di Fs e Autogrill e il coinvolgimento delle banche nell'erogazione delle card, la Tessera del tifoso non rischia di diventare uno strumento di business invece di uno strumento di controllo?
"Io ho detto fin dall’inizio che questo si prospettava come uno strumento di business. Se si pensa che la Lega Pro ha fatto una propria tessera e che su ogni transazione c’è un introito, viene da sé che si tratta di un modo per fare affari e non certo per garantire la sicurezza negli stadi".