Blanc: "Menez è pieno di talento ma ha problemi di continuità"
Dentro le facce nuove, fuori gli ammutinati del Sudafrica. Questa in estrema sintesi la descrizione della prima nazionale francese firmata Laurent Blanc, che nell'amichevole dell'11 agosto prossimo a Oslo contro la Norvegia avrà il difficile compito di lenire per quanto possibile i dolori del disastro dei Mondiali. La formazione è segnata innanzitutto dal ritorno in blu di due volti noti poco graditi all'ex ct Raymond Domenech: il romanista Philippe Mexes e l'attaccante del Real Madrid Karim Benzema, la cui convocazione farà di certo discutere visti i suoi guai giudiziari per lo scandalo della escort minorenne. Nei giorni scorsi, sia il ministro francese della Sanità e dello Sport Roselyne Bachelot che il neo-presidente della Federcalcio transalpina avevano dichiarato di essere contrari all'idea che un giocatore coinvolto in un'inchiesta penale potesse indossare la maglia della nazionale, ma Blanc ha fatto orecchie da mercante. «Ciascuno ha le proprie opinioni e bisogna rispettarle, io avevo una responsabilità da assumere» ha spiegato alla stampa, sottolineando che «la sua vita privata non m'interessa, io prendo decisioni sportive». Tra i 22 che affronteranno la Norvegia, il nuovo ct trova posto anche per altri due talenti messi al bando dal suo predecessore: il centrocampista Lassana Diarra, reduce da una buona stagione a Madrid, e l'attaccante Hatem Ben Arfa, campione di Francia con l'Olympique Marsiglia. Lasciati da parte invece, almeno per il momento, altri esclusi eccellenti dell'era Domenech, Sebastien Frey e David Trezeguet in testa. «Per loro il treno non è definitivamente passato - ha però precisato Blanc - non sono nè banditi nè radiati dalla lista. Anche se è vero che quando si vuol ricostruire, bisogna dare speranza con i giovani». E di giovani esordienti in questa formazione ce ne sono un bel pò. Tredici dei selezionati, infatti, non sono mai scesi in campo con la maglia della nazionale, e di questi ben sette non erano mai nemmeno stati convocati. Come il romanista Jeremy Menez, che Blanc definisce «pieno di talento» ma ancora gravato da «qualche problema di continuità nel gioco». O l'astro emergente del Paris Saint-Germain Mamadou Sakho, difensore mancino di origini senegalesi, appena ventenne, che l'ex allenatore del Bordeaux vuole mettere alla prova in un contesto internazionale. «Gli parlerò - spiega - e i dialoghi saranno senza dubbio interessanti per lui come per me».