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Bologna, Sabatini: "Non mi è piaciuta la questione Dzeko, la situazione va risolta in maniera definitiva e gli va restituita la fascia da capitano. Massara è stato mandato via perché ha difeso Monchi"

di Danilo Budite

Nella trasmissione Al circo massimo su Teleroma 56 ha parlato Walter Sabatini: “State denigrando la Roma a più non posso, la trattate male, rendete ineluttabile la sconfitta della Roma e non sono troppo d’accordo”.

Tiago Pinto l'uomo giusto?
"Non lo conosco ma se l'hanno scelto immagino di sì. Ormai il calcio declina verso una presenza massiccia di dirigenti che vogliono personaggi che riferiscono circa gli algoritmi e lo scouting fatti in una certa maniera, con analisi circostanziate dal punto di vista dell’osservazione, delle statistiche. In questo penso sia bravissimo, poi non ha mai fatto il ds e lo inizia a fare qui a Roma. Augurategli buona fortuna, così come faccio io in questo momento"

Solo con statistiche e software si trovano giocatori importanti?
"Non si pescano delle toppe perché le statistiche rispondono a dei comportamenti, poi però va annusato, va sentito, e vedendo le risposte sia tecniche che non tecniche, ecco perché non sono ammiratore delle statistiche, o meglio vanno associate anche all'osservazione di chi guarda”.

La Roma ha il dolore della sconfitta? Perché secondo lei non vince le partite con le grandi?
"Ho impressione di una squadra molto organizzata, ha chiare le idee del gioco e ha buonissimi giocatori. Non solo i grandi giocatori come Mkhitaryan, Pedro, Zaniolo. Villar è stato stupefacente nel suo rendimento, ha avuto una crescita esponenziale, può diventare un play di livello internazionale e la squadra gioca un bel calcio. Quando la Roma tiene il campo, come accaduto a Torino, il risultato dovrebbe essere diverso anche se la finalizzazione è un po' pigra a volte. Un giocatore come Mkhitaryan al 70% vale quanto la Serie A italiana, poi ci sono cose che non mi piacciono come la questione Dzeko. Si ricomincia a trattare con ironia grossolana, ma Dzeko è un professionista eccezionale, con un'educazione eccezionale, non ha mai creato un problema e non può creare problemi. Se c'è stato un diverbio da spogliatoio non può esserci una conseguenza così grande. In due anni è stato ceduto 4 volte e per 4 volte è voluto rimanere alla Roma. La Roma ha messo 4 volte in vendita il suo capitano, che ha segnato più di 100 volte? Perché ci deve essere un'autodistruzione di tutto l'ambiente per una presa di posizione di un allenatore, pur bravo? A volte l'allenatore prende una decisione per aumentare il suo carisma all'interno dello spogliatoio, ma le cose devono finire in fretta, perché la Roma ha obiettivi da perseguire. Sarà bene che la normalità venga perseguita, a meno che Dzeko non sia stato talmente sleale e cattivo verso questa persona, o altre persone, dal non poter tornare indietro, ma è difficile pensare abbia fatto qualcosa di così grave da togliere una forza così evidente per la squadra. Lui ora è reduce da una sospensione, che è un'umiliazione per un giocatore del suo livello, e ovviamente non può essere subito pronto. Bisogna dargli 20 giorni. Certo che sono di parte, ho un’idea di lui straordinaria. Quando l'ho preso ho avuto un orgoglio enorme interiore, perché ero incentivato da mio figlio Santiago. Questa faccenda va risolta in maniera definitiva, gli va restituita anche la fascia, non si degrada un capitano, a meno che abbia commesso un omicidio. Ora diranno che sto facendo un'interferenza e che dovrei occuparmi del Bologna, cosa che faccio giorno e notte. A proposito di dolore della sconfitta, è talmente vivo in me così come è viva l’emozione della vittoria. Ieri ho vinto una partita determinante per noi e non ho mai dormito, la mattina è stata tutta la notte. Non riuscivo neanche a leggere, ero sotto una carica di adrenalina pazzesca, sapevo che non vincere avrebbe generato delle conseguenze. C’era un tentativo di demolire il mio centravanti, Barrow, che ha risposto sul campo, così come farà Dzeko quando sarà riproposto dalla Roma”.

Massara attualmente è primo in classifica.
"Il mio orgoglio di tutti i giorni. Perché la Roma non l'ha scelto? Ha sbagliato, lasciando andare via un ragazzo di grande cultura ed educazione. Ha una forza lavoro incredibile, arrivava alle 7.30 del mattino e andava via 5 minuti dopo di me, a notte inoltrata. Credo sia stato un errore esiziale per la Roma mandarlo via”.

È stato mandato via perché non ha lusingato Pallotta?
"So che non è stata confermato perché quando hanno sparato senza riserve su Monchi lui ha tentato di difenderlo. Certamente Monchi ha fatto degli errori ma ha portato anche Zaniolo, per dire, nell’ambito di un’operazione remunerativa. Bisogna ricordarsi anche delle cose giuste, non solo sbagliate. Massara si è schierato con Monchi e l'ha pagato".

Quando hanno parlato di Conte, Massara con la sua solita onestà disse a Pallotta che non sarebbe mai venuto a Roma e qualcuno gli chiese perché levargli un sogno.
“È vero”.

Qualcuno dice che Zaniolo è stato portato da Baldini, non da Monchi.
“La Primavera dell’Inter chi la vedeva, Baldini o Massara? Chi ha scelto Zaniolo? Ricky Massara, che in quel frangente lavorata con Monchi. Ma non voglio entrare in questa vicenda che mi sembra squallidina. Massara mi dà la stessa soddisfazione di Salah, è il Salah dei dirigenti .Massara è il Salah dei dirigenti, mi dà una gioia quotidiana, spero che vinca”.

Friedkin?
"Sembra che sappiano quel che vogliono. non li ho mai conosciuti, non ho mai avuto contatti nemmeno indiretti, penso che intendano il calcio come tutti gli americani e i fondi, mutuando i modelli del baseball ma non li conosco".

Non sono qua per vincere?
“Perché no? Si può vincere lo stesso. Non so cosa vogliano fare, vogliono lavorare bene, è un presupposto per vincere”. 

Avresti preso in considerazione l'idea di tornare a Roma se ti avessero chiamato?
"Sono impegnato col Bologna".

Così mi hai già risposto…
“Appunto”.

Direttore, chi pijamo?
"La Roma ha buonissimi giocatori di cui sarei orgoglioso. I difensori, Villar. Anche Perez, è un giocatore che deve entrare maggiormente in partita ed essere più decisivo, ma ha i colpi, sposta la palla in una frazione di secondo. C'è Zaniolo. Vedo un grande futuro per la Roma, ammesso che capisca che deve lottare per la Champions. E deve rimettere a posto il capitano Džeko e giocare per un risultato per una società come la Roma è minimale. Non voglio essere irriverente verso Mayoral, che è un buon giocatore, ma se voglio lottare per la Champions la maglia numero 9 e la fascia di capitano sono di Dzeko".

Dal Bologna che giocatore prenderesti per la Roma?
"Ne prenderei tanti, ma la Roma non è interessata. Il Samurai (Tomiyasu, ndr), lo prenderebbero in molti) Comunque nel Bologna ci sono 3-4 giocatori da Roma, ma anche da Milan, Inter e Juventus, perché la Roma è il massimo per il calcio italiano ma non diciamo i nomi".

Uno è Barrow, un altro è Orsolini…
“Lasciate stare”.

Pastore al Bologna?
"Non bisogna mancare di rispetto a Pastore, senza guai fisici l’incanto del calcio

Ci ha parlato? Tornerà a giocare?
“Spero che possa tornare, ma quando un giocatore perde anni di attività è improbabile che torni ad alti livelli. Quando ha giocato ha fatto vedere chi è Pastore, mi dispiace tantissimo, avrebbe potuto deliziare i tifosi. È una bella sciagura, la Roma è sfortunata sotto questo punto di vista, guardiamo anche Zaniolo. Pirlo non ha preparato nessuna trappola, questa è letteratura di basso livello, ma che c***o… la Roma quando gioca a calcio è bellissima. Cos’è questa storia? Vanno rimessi a posto Fonseca e Dzeko, il bosniaco va messo in campo e storia finita, si va in Champions”.

Come valuta Fonseca?
"Come allenatore lo vedo bene, io vedo il campo, non l’abbigliamento. Anche quello, ma soprattutto il campo. Un allora consigliere della Roma mi chiese se fosse stato il caso di presentare Fonseca alla Roma e io che lo avevo visto allo Shakhtar almeno quindici volte ho detto che avrebbe potuto certamente allenare la Roma. Ora basta storie e storielle, la Roma dovrebbe vincere le partite, tutta tranne una ovviamente".

Questo intermediario ha nome e cognome con la stessa consonante?
“Mi fate le domande trabocchetto… sono stati consiglieri e intermediari della Roma per tutta la campagna acquisti, facendo il loro lavoro anche in modo lodevole”.

Gli intermediari hanno tolto il vostro lavoro?
"No, l'hanno fatto i presidenti. Vogliono fare il calcio in prima persona, loro e i figli. Le persone non deprimono mai, deprimono le figure. La mia barba non è casuale, non è una scelta estetica. Se assumo un’aria ascetica nessuno mi chiede più l’età, perché io voglio essere immortale".

Sei stato contento quando Pallotta ha venduto la Roma?
"Si".

La Roma al comando ha un padre o un figlio?
“Immagino facciano insieme. Ma comandano sempre i figli, anche se l’ultima parola è dei padri. Non mi sembra niente di anormale”.

Chi manca più alla Roma, Sabatini o Baldissoni?
"Baldissoni".

E a chi manca dei due più la Roma?
“A me. No, non si può dire: a Mauro”.

Il tuo rapporto con Pallotta? È stata una discesa, vero?
"Un precipizio. Dovrò sempre ringraziarlo perché lavorare alla Roma è stata la cosa più bella della mia vita. In un’altra epoca non mi sono mai pensato come persona fisica o giuridica, qualsiasi cosa facessi io ero il DS della Roma. Un sentimento che non posso accantonare mai nella mia vita. Questa è stata la Roma per me, una consapevolezza costante di chi ero".

Migliore operazione alla Roma e maggior rimpianto?
"Non mi piace parlare di migliore operazione, è irriverente verso gli altri giocatori. Dal punto di vista dei numeri è stato Alisson. È venuto per 7 milioni finanziato da una banca. Lì sono stato bravo con la sua gestione, lui era arrabbiato perché si aspettava di giocare subito, io sapevo di non poterlo buttare nella mischia, avevamo Szczesny ma ha fatto un anno da dodicesimo. Spalletti lo ha trattato con grande dignità e il giocatore è decollato come giusto che fosse. Comunque non voglio parlare dei singoli, i ragazzi soffrono".

L'operazione che non ha fatto alla Roma e che rimpiangi?
"Mkhitaryan, quando era allo Shakhtar. È venuto Raiola a trovarmi al Visconti Palace, stanza 510. Mi chiese se conoscessi il giocatore, col mio fare vivace gli dissi di portarmelo immediatamente a Roma. Lui mi chiese se avrebbero dovuto prenderlo, gli dissi di sì. Lui lo ha preso e per tutto ringraziamento lo portò al Borussia Dortmund”.

Avevi preso Cuadrado?
"Si, non fatemi tornarci sopra".

Dovresti parlare male di un allenatore?
“Sì. Dovrei denunciare questa cosa e non lo farò mai”.

Ti senti più amato dai romanisti da quando sei andato via?
"Forse sì, ma non ho piena consapevolezza della situazione fino in fondo. Ogni tanto mi capita di sentire apprezzamenti, un romanista in giro per il mondo che mi incontra e mi dà un riconoscimento postumo. Ma tutti noi ne avremo: i miei funerali li voglio vedere da vivo".

Resta il mistero di come la Roma non abbia vinto niente.
“Non parlatemene, è un dolore lancinante”.

Vogliamo ricordare la squadra che uscì con lo Spezia?
“Non mi do pace. Era una squadra fantastica. Ricordo lucidamente che dopo una partita a Genova, in cui ci fu lo straordinario gol di Benatia, Strootman partì a protestare per un fallo subìto perché non si era accorto del gol”.

Cosa pensa del ritorno di Strootman in Italia?
“Gli ho scritto che è un dolore immenso, ma una gioia grande”.

Lo ha trattato per il Bologna?
“No, non potevo. Siamo a posto con i centrocampisti e non potevo mettere in sofferenza quelli che abbiamo”.

Più dolore Strootman al Genoa o Nainggolan ancora in prestito al Cagliari?
“Nainggolan è un poco di buono. Mai ha voluto riconoscere a me una parte della sua felicità. Se l’avesse fatto, mi avrebbe chiamato in uscita dalle società. Una volta l’ho abbracciato tutto sudato, una cosa che non farei mai, se non con mio figlio”.

Lo chiamavi di notte?
“Certo. Spergiurava di stare a letto. Un mentiroso mai visto”.

Bisogna vedere a letto con chi…
“Comunque era sempre in giro. Se fosse stato a letto con qualcuno non mi importava niente, il problema erano le macchine che avrebbe sfondato. Stare a letto con una ragazza non fa male, fa bene. Ma uscire ubriaco da una discoteca e farsi riprendere è una cosa ignobile per per un professionista. Ma è un giocatore incommensurabile. Quando andava in scivolata e agganciava con quella gamba prensile la palla mi emozionavo. Gli ho voluto un bene sportivo incommensurabile. Arrivò a gennaio al posto di Bradley, pensai di aver fatto il colpo della vita. Bradley era un giocatore per la squadra, con Nainggolan presi il tocco di follia. Alla prima partita sembrava di giocare con noi da sei anni. Quando un giocatore arriva e gioca subito alla pari degli altri sai di aver preso un grande giocatore. Di solito i giocatori sono timidi, lui fu perentorio”.

L'infortunio di Strootman ha privato la Roma di un trofeo?
"Con Strootman al 100% fino alla fine avremmo vinto".


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