Borghi: "Dodò? Una promessa di alti livelli. Lamela è un talento, ma deve segnare di più"
Fonte: Centro Suono Sport
Stefano Borghi, giornalista di Sportitalia, ha commentato sulle frequenze di Centro Suono Sport le voci inerenti il calciomercato della Roma e ha dato anche un suo parere sui giovani Lamela e Borini.
Questo il suo intervento completo:
Si parla di due giocatori, Dodò e Dedè.
"Si tratta di due giocatori che non fanno ridere dal punto di vista tecnico. Dedè è un difensore centrale, mi piace tanto, è elegante; sul lungo è imbattibile per la sua capacità fisica, tende ad andare in anticipo, dissemina anche gol, nel panorama brasiliano di giocatori pronti è il nome più interessante".
Un Luisao più attento?
"È un paragone importante, Luisao è sempre stato un difensore di livello, a me ricorda Ogbonna del Torino per la capacità di dominare l’incontro".
E Dodò?
"E’ una promessa, un laterale di sinistra di spinta molto giovane; ha avuto un infortunio complicato, sta uscendo dal recupero, era in prestito nel Bahia, esordì a 17 anni e si parlò di lui come un possibile crack. In passato c’era stato l’interesse del Manchester United. E’ una promessa ad alto livello".
Campionato argentino, chi merita di arrivare in A?
"Ce ne sono tanti, dipende dal contesto che gli si vuole offrire. In Italia si tende a guardare la carta d’identità e la struttura fisica, io consiglierei di prendere giocatori non di 20 anni ma di 24-25; Marchesin ad esempio è molto pronto, è il portiere del Lanus, si esprime a livelli molto alti".
I giovani del River?
"I giovani del River sono tanta roba. Ocampos diventa uno dei più importanti del mondo. Lo dicevo anche di Lamela. Ocampos è stato lanciato da Almeyda, è un estremo di sinistra che taglia anche, io odio i paragoni ma ricorda Cristiano Ronaldo nel modo di giocare a calcio e nella figura. Ha già una valutazione alta, è un ‘94 e ha fatto già sei gol quest’anno. Il River ha difensori interessanti, ha anche Cirigliano che può fare una carriera importante, è una sorta di Mascherano. Almeyda ne parla benissimo e sono d’accordo con lui. Grazie alla fucina di giovani nuovi e quelli che sono tornati il River è riuscito ad assorbire il colpo della retrocessione.
Borini e Lamela?
"Sono sorpreso perché si vedevano le qualità molto importanti ma ho sempre un po’ di paura che i giocatori che arrivano dall’estero vengano lanciati subito in Serie A. Invece entrambi sono al di là di ogni più rosea previsione. Su Borini avevo meno dubbi rispetto a Lamela, vedendolo giocare in Inghilterra dava la sensazione di un calciatore con la mentalità giusta per sfondare. È un attaccante moderno, è un ragazzo con la mentalità lodevole, mette sempre tutto. Lamela è talento puro, questo è un giocatore che deve alzare l’asticella dei gol; a livello giovanile era uno dalle 25-30 reti stagionali, deve riuscire a fare qualche gol in più".