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Borghi, Sportitalia: "Gago elegantissimo, dubbi su Osvaldo"

di Enzo Fragapane

Borghi, giornalista e telecronista di Sportitalia, intervenuto a "Te la dò io Tokyo" su Centro Suono Sport, ha fatto il punto sulle strategie della Roma.

Su GAGO: "Gago è un giocatore importante. Sono convinto che in Europa sia arrivato troppo giovane e sopravvalutato per cifra spesa. Il Real di Capello none era la squadra giusta per lui. Si è intritstito, ha perso continuità, ma è un grande giocatore".
Sul paragone con Redondo: "E' sempre stato il nuovo Redondo. Un organizzatore di gioco, vertice basso di centrocampo. Può fare anche la mezzala, ma lui nasce da classico numero cinque. E' un giocatore elegantissimo ma anche di sostanza. Spero che arrivi in Italia col giusto mordente, con la voglia di ripartire. Se è cosi, la Roma ha preso uno dei migliori centrocampisti in circolazione".
Sul nuovo centrocampo giallorosso: "Centrocampo molto interessante. Gago volante basso permetterebbe a De Rossi di fare il centrocampista ad elastico. Pjanic mi piace molto, sarebbe un trio molto interessante e di prospettiva".
Su Pjanic: "E' ancora giovane, può non avere qualche malizia fondamentale per quel ruolo. Pregi tanti, sa trattare il pallone. Ha proiezione offensiva, non è scontato. E' un giocatore completo, con margini di miglioramento. Di contro ribadisco, può peccare in esperienza. La Roma ha preso giovani di profilo mondiale, la piazza però ha delle urgenze. L'allenatore ha esigenze rigide. Sul talento dei giocatori presi da Sabatini, dubbi non ce ne sono".
Su Luis Enrique:"Non giudico un lavoro di un allenatore in un periodo a medio termine". "La seconda partita dell'anno non può portare dubbi su un allenatore. Lui non ha esperienza, è stato un giocatore straordinario ma problematico sul piano caratteriale. Viene da un sistema diverso dal nostro. Diamogli tempo, può dimostrare le sue qualità. Credo che ci fossero degli allenatori forse più indicati per questa prima fase, ma ancora non conosciamo il vero Luis Enrique".
Sull'eliminazione europea delle italiane: "Le eliminazioni di Udinese, Palermo e Roma sono state gravi. Il quadro è drammatico, è normale provare delusione. Io forse avrei puntato su un allenatore come Delio Rossi. Aldilà dei gusti personali, per giudicare Lusi Enrique bisogna aspettare almeno sei mesi. Sono contro gli esoneri, inserirei la regola di tenere un tecnico almeno fino a gennaio. Altrimenti si rischia di lederne la professionalità".
Sul paragone Bianchi-Enrique: "Carlos Bianchi è stato un grande conoscitore di calcio. Per i tecnici argentini l'Italia non è un buon posto. Hanno fatto fatica anche altri allenatori. E' un problema generale dei tecnici di scuola latina, quindi anche degli spagnoli".
Sulle perplessità di Bronzetti degli spagnoli in Italia: "In Spagna si gioca a calcio, in Italia molto meno. E' un problema strutturale .Gli allenatori sono messi spalle al muro. Se fai tre pareggi sei tranquillo, se fai una vittoria e due sconfitte sei in pericolo anche se i punti sono gli stessi. I risultati sono drammatici, il contesto mette in difficoltà. Conta solo correre e metterci il fisico. L'Atalanta ha preso Maxi Moralez dal Velez, alto un metro e sessanta, grande scommessa. Qui si cerca prima il fisico, meno la tecnica. Se non si fa questa rivoluzione, il calcio italiano andrà sempre peggio".
Sul fatto di aver parlato con Bianchi di Totti: "No, non direttamente. Abbiamo parlato di calcio argentino. Per come ha conservato l'italiano, credo abbia mantenuto un buon ricordo dell'Italia".
SU OSVALDO: "E' l'operazione che mi dà più perplessità, per un discorso soprattutto economico. La Roma che cede Vucinic e prende Osvaldo perdendoci qualcosa, mi perplime. La Roma ha troppe prime punte, ha bisogno di attaccanti laterali. Il giocatore che serviva era Palacio, è un grande calciatore. Osvaldo è diverso dai tempi di Firenze e Bologna, è più maturo. Io mi sarei tenuto Vucinic, ma ci sono anche dinamiche che non possiamo conoscere. Da oggi avremo un quadro completo del campionato italiano. Abbiamo visto già abbastanza calcio estivo per farci unì'idea, da domani faremo grglie e previsioni. Finché non arriva il campionato possiamo solo esprimere delle sensazioni".
Pronostico sul campionato: "Il Milan vincerà ancora il campionato. Il Napoli è cresciuto e può entrare in lotta, Lazio e Roma possono essere le variabili. Non credo nella Juve".
Sull'impiego di Alvarez: "E' una voce che ho sentito, non ho conferme. Non so se Gasperini sia il tecnico più adatto per questo momento dell'Inter, perché ha caratteristiche ben precise. Vuole totale abnegazione per il suo modulo, e nell'Inter ci sono giocatori ai quali insegnare cose nuove è complicato perché sono già affermati. Se Alvarez si brucia è un peccato perché è un grande giocatore. Considerarlo già inadatto è incomprensibile".
Su Menez e Pastore: "Nell'ultima partita il Psg ha vinto nel finale, quando ha tolto Nené lasciando pieno estro a Menez e Pastore. E' bello vederli giocare insieme. Pastore è favoloso, esteticamente meraviglioso. Menez ha grande potenziale, deve capirlo. Per diventare un campione bisogna fare sacrifici. Questo Paris Saint German cresce bene, quando hai un grande budget è un buon punto di partenza. Certo, non basta, gli esempi sono tanti. Ma loro i soldi li hanno spesi bene, hanno preso anche Lugano. Possono arrivare ad alti livelli in tempi brevi".


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