Borini: "L'anno scorso è mancato il cambio di mentalità. A Roma il derby si sente tutta la settimana"
Fonte: Rete Sport
L'ex attaccante della Roma, ora al Liverpool, Fabio Borini ha parlato ai microfoni di Rete Sport:
Come stai. Tanti infortuni. Quali aspettative?
"Che la stagione sia da buttare non credo. Ancora non è finita, ci sono ancora quattro partite e credo di essere disponibile e poi c'è l'Europeo a fine stagione che è un grande obiettivo".
22 anni. Ma quanti ne hai veramente?
"Posso giocare fino a 45 (ride, ndr)".
Hai avuto modo di imparare molto.
"Ho cambiato molte squadre. Compagni da cui imparare ne ho avuti sia come modelli di persone sia dal punto di vista tecnico".
Differenze tra il derby Liverpool e quello di Roma.
"Te lo saprò dire fra due settimane quando potrò giocare. Visto da fuori, la rivalità è sempre tanta ma a Roma di più. Stesso stadio, stessa città, stessi obiettivi: a Roma c'è una battaglia diretta. Il divario tra Liverpool e Everton è più netto. A livello di calore e tensione siamo molto vicini. A Roma si sente per tutta la settimana, però".
Chi senti ancora dei tuoi ex compagni?
"Sento Mattia Destro che è un mio amico. Ho avuto modo due volte di sentire Pjanic".
Rimane Pjanic?
"Lì non ci siamo arrivati a parlare (ride, ndr)".
Per il prossimo anno resti a Liverpool?
"Non sto neanche pensando. Rimango qua. E' stata una stagione saltata. Anche per me stesso devo dimostrare che posso restare qui".
Neanche per il Liverpool è stata una grande stagione.
"E' stata altalenante. Molto simile alla scorsa stagione della Roma".
La finale tra Roma e Lazio?
"Non penso riuscirò a vederla per via della preparazione per l'Europeo".
Similitudini tra De Rossi e Gerrard?
"De Rossi è legato alla città, è molto passionale. Ma sono due personalità diverse".
Che cosa non ha funzionato l'anno scorso?
"Penso il cambio di mentalità che non è stato così veloce ed immediato da parte di tutti quanti. Quando arriva una cosa nuova non è mai facile, sei spaventato e bisogna saper gestire ed affrontare. Questa forse l'unica cosa che è mancata. Il resto c'era, grandi partite le abbiamo fatte ma non c'è stata continuità".
Parli di giocatori?
"Parlo a livello generale di mentalità. Eravamo tutti col mister. Penso fosse una questione di una cosa nuova quindi difficile da affrontare".
Senti Luis Enrique?
"Lo seguo su Twitter. Sentirlo no".