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Borriello, il centravanti che serviva

di Massimo De Caridi

Il 31 agosto la Roma ha comprato Marco Borriello. Nel pubblico romanista è tornato l’entusiasmo dopo la delusione del pareggio interno nella gara contro il Cesena. Adesso sta a Ranieri trovargli la collocazione tattica più giusta per farlo rendere al meglio. Eccezion fatta per i 6 mesi dello scorso anno con Luca Toni, i giallorossi non avevano un centravanti d’area dai tempi di Gabriel Omar Batistuta. In questi anni comunque, la Roma ha avuto grandi attaccanti come Vincenzo Montella e Francesco Totti ma che hanno decisamente una struttura fisica e delle caratteristiche molto diverse dall’ex milanista. Marco Borriello, come Toni, ama difendere palla, far salire la squadra e servire i compagni sia lateralmente che nel corridoio centrale. Rispetto all’attaccante del Genoa però, il napoletano ha dalla sua parte maggiore tecnica ed un raggio d’azione più ampio. Mentre lo scorso anno, quando vi era Totti in campo, Toni doveva allargarsi, trovandosi spesso a disagio, con Borriello la Roma può sfruttare le capacità di manovra di questo attaccante e gli assist del capitano giallorosso possono diventare letali per le difese avversarie. Anche con gli altri compagni del reparto avanzato, Marco Borriello può trovarsi in grande armonia: se Vucinic già riusciva a servire dei cross perfetti per l’ex Bayern, con l’ex rossonero le cose possono andare meglio, poiché quest’ultimo può esser servito non solo di testa o con passaggi ravvicinati ma anche nello spazio e sulla corsa.

Con Jeremy Menez, poi, può dialogare anche in fase di manovra e questo a tutto vantaggio dello spettacolo. Ad avvantaggiarsene sarà tutta la fase offensiva romanista: Pizarro e De Rossi potranno servirlo in profondità, Taddei potrà metter al centro palloni che non cadranno più nel vuoto come successo nella prima partita di campionato o in Supercoppa e giocatori come Perrotta e Simplicio, bravi negli inserimenti, potranno sfruttare le loro doti anche nel caso in cui Francesco Totti non potrà esser in campo, altra soluzione che in questi anni è mancata. Da non sottovalutare anche la potenza fisica di cui la Roma disporrà quando Adriano sarà tornato in condizioni accettabili, la forza d’urto lì davanti potrebbe essere un’arma in più. Il lavoro più complicato spetterà a Claudio Ranieri: plasmare questo attacco è un onere ma può diventare anche l’asso nella manica che i tifosi si augurano regalerà quelle soddisfazioni che a Roma mancano ormai da troppi anni.


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