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Braglia: "Fischi a Kessié? È come fare harakiri". AUDIO!

di Marco Rossi Mercanti

A Maracanà, nel pomeriggio di TMW Radio, l'ex portiere Simone Braglia ha commentato il mezzo passo falso del Milan in campionato.

Un pensiero sul pareggio a San Siro del Milan contro il Bologna.
"I due portieri hanno fatto parate determinanti. Il Milan è andato oltre le sue aspettative, vincesse il campionato sarebbe un miracolo. È giusto che non si debba ottenere tutto subito, altrimenti si andrebbero a toccare dinamiche economiche di bilancio per raggiungere subito l'obiettivo".

Milan che dovrebbe investire nell'attacco?
"Dipende dalle disponibilità. Solo Maldini sa quanto possa investire il fondo. Fare una squadra all'altezza del Milan del passato dipende dalle holding. Se vogliono investire ok, se non vogliono farlo dobbiamo rassegnarci allo spettacolo attuale".

Fischi a San Siro per Kessiè. Forse non è il caso in questo momento.
"È come fare harakiri. Chi contesta un giocatore è controproducente. Si può forse capire se non si raggiunge un certo risultato, come il Milan la vittoria ieri sera. Se il Milan avesse vinto, tutto questo non sarebbe successo. Le critiche vanno fatte a fine anno e non in corsa". 

C'è un giocatore che ha deluso maggiormente a San Siro tra i rossoneri?
"Mi ha lasciato perplesso la mancanza di cattiveria di Ibrahimovic. Non ho visto il solito Ibra, l'ho visto meno nel ruolo di trascinatore rispetto al passato. Non credo c'entri l'età, ma può essere un discorso fisico. Vedo una guida in Maignan, ma lui deve guidare il reparto arretrato. È mancato invece lo svedese, è diverso da quello visto prima degli infortuni".

Lì davanti qual è la meno imperfetta?
"Attualmente il Napoli. Perché è una squadra che ha una rosa importante, dove ognuno supplisce all'assenza dell'altro".

Il fattore che può fare la differenza in questa corsa a tre?
"I giocatori rappresentativi, che devono prendere ora in mano la squadra e portarla all'obiettivo. E ne vedo pochi in Serie A  di giocatori di questo tipo. La vittoria dell'Inter è stata importante dal punto di vista emotivo, così come quella del Napoli a Bergamo. Credo che il Napoli, dal punto di vista societario, sia rimasto in silenzio. E forse è il segno che ha capito che il grande risultato può davvero arrivare".


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