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Camolese: "Cambiare non è una vergogna, anche Fonseca era partito con il 4-2-3-1". AUDIO!

di Marco Rossi Mercanti

L'allenatore Giancarlo Camolese ha parlato a Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio:

Cosa ne pensa degli allenatori che tornano sui suoi passi?
"Una ventina d'anni fa l'allenatore che cambiava troppo non piaceva, si diceva che non avesse idee chiare. Mi sembra però che il calcio in questi anni sia andato in direzione opposta: ci sono allenatori che cambiano continuamente, anche nel corso della partita stessa. Non c'è da vergognarsi nel cambiare, persino Fonseca era arrivato a Roma per fare il 4-2-3-1, mentre oggi la Roma gioca a tre dietro. Non ci vedo niente di male: serve per gestire il gruppo e le partite che ci sono".

Eriksen non trova posto nel 3-5-2 di Conte. Giusto dividere le colpe?
"Quel sistema di gioco lo conosco bene, e mi ha dato anche dei bei risultati: deve soddisfare determinate caratteristiche. Eriksen in assoluto è un ottimo giocatore, ma se dovessi metterlo nel 3-5-2 lo metterei da seconda punta. Come interno dovrebbe adattarsi, perché lì c'è da correre in chiusura sulle fasce, mentre lui va lasciato più libero. Hanno provato a fare anche 3-4-1-2, ma probabilmente la squadra che gli dà più garanzie è senza Eriksen".

Calhanoglu aiutato dall'assenza di pubblico?
"A me è sempre piaciuto un sacco, e non capivo come mai in Italia non riuscisse a calciare le punizioni come succedeva in Bundesliga. Comunque in generale, sì, c'è chi è aiutato dalla mancanza di pubblico".

Si aspettava Quagliarella ancora titolare in Serie A?
"Sono contentissimo, lo cito sempre come uno di quelli che ha dovuto costruirsi, gli è servito tempo ed è migliorato anno dopo anno, andando in giro per l'Italia. Veramente un piacere averlo incontrato e poter dire adesso che l'ho allenato... Magari non gli ho insegnato niente, ma davvero una bella cosa".


Camolese: "Bravo chi cambia modulo: Fonseca arrivò che faceva il 4-2-3-1..."
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