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Carrarese, Berti: "Pau Lopez non mi fa impazzire. Per parare un rigore serve anche essere spavaldi"

di Marco Rossi Mercanti

Il direttore sportivo della Carrarese Gianluca Berti, ex portiere che in carriera ha giocato sia per la Roma che per la Fiorentina, ha parlato della sfida di domani e non solo. Ecco uno stralcio delle sue parole rilasciate a Centro Suono Sport, durante la trasmissione “Bar Forza Lupi”:

Come ti sei ritrovato con la Roma nella stagione 1996/1997?
“Per me fu una grande soddisfazione arrivare alla Roma. Davanti a me c’era Giovanni Cervone, un grande portiere. Fu una bella esperienza”.

La tua avventura con la Fiorentina?
“Mi presero a gennaio perché si fece male Frey ma, purtroppo, dopo una partita mi sono infortunato anche io. È stato un peccato, io sono di Firenze e sono tifoso della società gigliata”.

Roma e Fiorentina hanno due portieri titolari stranieri…
“Pau Lopez non sta facendo benissimo, Dragowski viene da alcuni problemi alla schiena. Questo è un anno strano, dopo tre mesi di pausa non è facile ritrovare la forma. Pau Lopez non mi fa impazzire, però è stato scelto dalla Roma e bisogna valutarlo indipendentemente dai nostri giudizi”.

Pau Lopez ha dichiarato di non essere bravo nel parare i calci di rigore…
“Oggi c’è la tecnologia, ci sono tanti preparatori dei portieri bravi, queste dichiarazioni lasciano un po’ il tempo che trovano. Quando giocavo io, mi guardavo i video di tutti i rigoristi e mi segnavo dove tiravano”.

Cosa serve per parare un rigore?
“Serve anche un po’ di fortuna, in carriera ne ho anche parati due nella stessa partita. Io ho parato un rigore a Roberto Baggio, è stata una bella soddisfazione. Un portiere deve essere spavaldo, deve mostrare sicurezza per provare a mettere in difficoltà il tiratore. Se parti sconfitto, non potrai mai farcela”.

Il gol che hai subìto da Totti in Sampdoria-Roma 2-4?
“La situazione della partita è diversa rispetto all’allenamento dove ti eserciti maggiormente. In quella circostanza, ci fu un lancio lungo di Cassetti, io seguo la difesa che si era spostata in avanti, io forse non ero piazzato benissimo ma in quella situazione fu un gol straordinario. A distanza di anni, vengo ricordato per questo per l’eternità. Quel gol rimarrà nella storia”.


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