Caso Coric, Cionci: "Feci prendere a 8 milioni un giocatore che ne valeva 15. Con l'addio di Monchi non presi il premio extra"
La Repubblica ieri ha scritto di come l’acquisto del calciatore Ante Coric (risalente al 2018) da parte della Roma fosse legato all’iter di autorizzazione per il progetto del nuovo stadio giallorosso a Tor Di Valle, poiché il mediatore Giuseppe Cionci è amico del presidente della Regione Lazio, Zingaretti. Su questa vicenda indagano la procura di Zagabria, di Roma e la Guardia di Finanza. Queste le dichiarioni in merito di Cionci: «Coric, nel 2017, era celebrato come un campione. Transfermarkt lo valutava intorno ai 15 milioni. Lo feci prendere a otto. Il premio extra che chiesi alla Roma lo avevo concordato con Monchi. Ma nel 2019 Monchi se ne era andato e quel premio non lo presi. Come vedete nessun mistero», ha esordito.
Sul perché tre degli otto milioni per Coric siano tornati in Italia:
«E che ne so io? Io so solo che in quell’affare i soldi li ho persi. Ho fatto vedere alla Finanza due bonifici che feci ai mediatori croati riconoscendogli delle percentuali che non gli spettavano. Ma volevo chiuderla perché non ne potevo più. Normalmente, in questi affari il mediatore del venditore tratta una percentuale e lo stesso fa quello del compratore poi i due cachet si mettono insieme e vengono divisi secondo un accordo a monte. Nel caso di Coric dovevamo dividerci le provvigioni al 50%. I croati hanno messo solo una piccola parte della loro quota».