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Caso ultras, l'Inter precisa: "Sui biglietti concessi la Digos era informata su tutto"

di Luca d'Alessandro

Il Corriere della Sera riassume oggi la posizione delle dirigenze di Inter e Milan. Come afferma il procuratore capo di Milano, Marcello Viola, i club sono i "soggetti danneggiati". Non ci sono ad oggi tesserati che hanno ricevuto avvisi di convocazione. Inoltre l'Inter, si legge ancora, ha avviato da tempo interlocuzioni con la Procura. C'è anche una memoria difensiva dello scorso 30 aprile resasi necessaria dopo gli allarmi lanciati dalle autorità sulle infiltrazioni criminali nel tifo organizzato.

Nel club c'è la convinzione di aver agito nel "rispetto della legalità, in costante collegamento con le autorità preposte". Un punto che viene ribadito è che ogni decisione sulle concessioni agli ultrà è stata presa informando la Digos, anche con più comunicazioni via PEC, compresa quella sui biglietti della finale di Champions League.

La società sottolinea anche che su ambulanti e merchandising con il logo della Curva, l'Inter non ha nulla a che fare e che per i parcheggi, anche dopo aver appreso della parentela di Caminiti con il boss della ’ndrangheta Papandrea, si arrivò all’interruzione del rapporto con la società Kiss&Fly. Il Milan ribadisce la disponibilità a collaborare con gli inquirenti per fornire ogni informazione richiesta. Di certo entrambi i club non ravvisano gli estremi di un commissariamento e confidano nella chiusura della procedura in corso.


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