Casotti: "Garcia preferisce il 4-2-3-1 e predilige un calcio molto offensivo"
Fonte: Centro Suono Sport
Federico Casotti, giornalista di SportItalia ed esperto di calcio francese è intervenuto sulle frequenze di Centro Suono Sport, per presentare Rudi Garcia, nuovo allenatore della Roma:
Che tipo di calcio giocava il Lille di Garcia?
“Il Lille ha interpretato molto bene in questi anni il credo dell’allenatore francese. Garcia è un tecnico che da più importanza al gioco, perchè è convinto che attraverso il gioco si possano raggiungere i risultati. D’altra parte questo aspetto lo ha confermato lui stesso durante la presentazione di ieri, chiedendo ai giornalisti di parlare di gioco e non di obiettivi. Si è capito molto dalle parole pronunciate in conferenza che siamo davanti ad un allenatore che sa comunicare. Un mese fa all’Equipe aveva detto «essere allenatore è un pò come essere attore», ovvero saper fare una bella faccia fuori e avere un atteggiamento diverso all’interno dello spogliatoio. Proteggere i giocatori e lavare i panni sporchi in casa. Questo è stato fatto benissimo al Lille. Qualcuno ha paragonato l’ambiente in cui allenava Garcia ad un contesto privo di pressioni; in realtà, dopo la vittoria del campionato francese le aspettative sono cresciute moltissimo attorno al Lille. Questa esperienza e la sua capacità di tutelare la squadra gli sarà molto utile nella Roma”.
Durante la presentazione di ieri, Sabatini ha definito Garcia come la sintesi di Luis Enrique, Zeman e Andreazzoli. Sei d’accordo con la definizione del d.s. giallorosso?
“In un certo senso sì, anche se non si può paragonare singolarmente Garcia a ciascuno dei tre allenatori. Sicuramente non è paragonabile a Luis Enrique; il tecnico francese ha decisamente un curriculum diverso rispetto all’asturiano. Ha vinto un campionato e una coppa di lega e vi assicuro che al contrario di quanto sostenuto da molti, non è facile vincere in Francia. Chiedetelo ad Ancelotti! Inoltre Garcia è uno dei pochi che ha vinto giocando bene. Come Zeman, l’ex tecnico del Lille predilige un gioco molto offensivo; mentre il poco tempo passato sulla panchina della Roma da parte di Andreazzoli non mi dà elementi per azzardare un paragone. Sicuramente posso assicurarvi che Garcia è dotato di buon senso sia a livello tecnico che nella gestione della squadra; una caratteristica necessaria per fare il salto di qualità".
Quale modulo tattico predilige Garcia?
“Quest’anno la sua squadra ha giocato spesso con il 4-3-3, ma più per necessità che per reale convinzione. Il tecnico preferisce di gran lunga il 4-2-3-1; detto questo, è ancora prematuro azzardare una previsione sul sistema di gioco di partenza che adotterà la Roma. C’è da valutare il calciomercato, bisogna vedere chi vorrà tenere Garcia e chi no. Sicuramente alcuni giocatori potranno essere avvantaggiati dal gioco del tecnico francese; mi viene in mente Lamela, ma anche De Rossi che potrebbe essere rilanciato sia sull’aspetto tattico che sul piano della leadership".
Quali sono i fedelissimi che Garcia vorrebbe portare con se a Roma?
“Piace sicuramente Digne: un terzino sinistro molto promettente, ha 19 anni, ma già due stagioni in Ligue 1 da titolare alle spalle. Garcia lo ha fatto crescere molto. È un motorino costante, crossa discretamente e ultimamente ha cominciato anche a provare la conclusione in porta. La vedo dura però, perchè sul giocatore c’è già il PSG che avrebbe offerto 15 milioni di euro al Lille. Nel Newcastle poi ci sono Debuchy e Cabaye; campioni di Francia proprio nel Lille di Garcia. Ci sono però due difficoltà per arrivare a questi calciatori: il primo scoglio da superare sarebbe l’ingaggio molto alto. Inoltre in ottica Nazionale, nell’anno del Mondiale, il campionato inglese è preferibile a quello italiano".