Cento: "Dati di Maroni taroccati, unica verità sono gli stadi vuoti"
Fonte: Radio Manà Manà
L’on. Paolo Cento è intervenuto questo pomeriggio ai microfoni della trasmissione Lazio Patria Nostra in onda sulle frequenze di Radio Manà Manà.
Sui dati forniti dal Ministro degli Interni Maroni, ha dichiarato: “Sono dati oggettivamente taroccati, non perché siano dati finti ma perché se da questi dati tolgo le tessere che sono state inviate ai sostenitori del Milan abbiamo già tutta un’altra situazione”.
“Il vero dato è quello degli stadi vuoti. È un dato incontestabile che gli abbonamenti alle squadre di Serie A e B sono crollati del 30-35%, in alcuni casi anche con punte superiori. E poi basta vedere i dati dei biglietti venduti per le partite di calcio. A parte il Napoli che sta facendo un campionato importante, le altre società sono in debito anche rispetto ai biglietti venduti. Se pensiamo alle trasferte, quest’anno quasi mai abbiamo assistito allo spostamento di migliaia di famiglie per seguire una partita importante”.
“A Trieste si sono inventati i tifosi finti. Tutto va nella direzione opposta a quella propagandata. La tessera del tifoso non solo non ha aggiunto niente in termini di sicurezza ma ha allontanato i tifosi dagli stadi”.
Sul pronunciamento del Garante della Privacy: “Ha posto dei vincoli molto seri che non so come saranno risolti dal Ministero dell’Interno e dalle società di calcio.”
“Sappiamo che dietro questa operazione di ordine pubblico vi è una grande operazione commerciale che vuole trasformare le tessere del tifoso in veri e propri bancomat”. Poi ha aggiunto: “Anche nella gestione altalenante delle autorizzazioni delle ultime trasferte vi è un’assoluta discrezionalità non comprensibile”.
“Dobbiamo essere grati alle tifoserie delle curve ma non solo che hanno sollevato con grande forza una questione che riguarda la libertà di tutti. La questione tessera del tifoso appassiona noi che andiamo allo stadio ma è uno strumento che se non fermiamo oggi nell’applicazione agli stadi ce lo ritroveremo in altri settori della vita civile. Come hanno provato e stanno provando a fare per il Daspo, che adesso qualcuno pensa di estendere alle manifestazioni politiche”.