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Chaumier, biografo Garcia: "Roma lo aveva conquistato già prima di venire ad allenare i giallorossi"

di Giovanni Fabbri
Fonte: As Roma Membership

Denis Chaumier, giornalista in collaborazione con cui Rudi Garcia ha scritto la sua biografia, ha parlato del tecnico francese sia come persona che come allenatore:

Quando vi siete conosciuti? 
"Ho avuto l’occasione di incontrare Rudi quando ero direttore di France Football. In quel caso realizzai una lunga intervista con lui dopo la doppietta campionato-coppa di Francia del 2011 con il Lille. Successivamente, lo invitai alla consegna del Pallone d’oro 2010, a Zurigo, nel gennaio 2011, in compagnia di Didier Deschamps ed altre personalità del calcio francese. Proprio in quella occasione ci conoscemmo meglio sotto il profilo umano".

Perché ha scelto di affidarsi a lei per l’autobiografia? 
"Sono stato io a suggerirgli l’idea. Dopo aver lasciato France Football nel novembre 2011, oggi sono un giornalista free lance e mi sono avventurato nella scrittura di autobiografie. Stimolato dalle mie intenzioni, Rudi ha riflettuto a lungo sulla mia proposta prima di accettarla. Non è stato facile convincerlo...".

Però alla fine ci è riuscito... 
"Sì, ha ritenuto che fosse meglio scrivere il libro di suo pugno, piuttosto che lasciare questa possibilità ad altri. Le sue perplessità erano personali, più che altro per questioni di pudore. Rudi non ama troppo i riflettori".

La popolarità degli ultimi mesi di Garcia ha contribuito alle fortune del libro? 
"Certamente. Da una realtà strettamente francese, Rudi è velocemente passato ad una dimensione internazionale. Improvvisamente, il pubblico francese ha iniziato a voler conoscere i segreti di un uomo che ha saputo cogliere al volo un’occasione al di fuori delle nostre frontiere".

A quale capitolo Rudi è più affezionato? 
"Credo che lui abbia apprezzato tutto l’insieme dell’opera e non una sola parte. Ci teneva a raccontare, nei dettagli, tutti quei momenti che hanno fatto di lui un uomo, un educatore ed un allenatore. Ma si può dire la parte che lo ha emozionato di più...".

Quale?
"Quella che parla della scomparsa di suo padre. Aveva un rapporto molto particolare con lui, e avrebbe amato profondamente che lui avesse potuto accompagnarlo attraverso la carriera di allenatore, a Lille e a Roma. Non passa un giorno senza che non pensi a lui".

Come viene descritto il passaggio in giallorosso? 
"Alla fine della stagione scorsa, Rudi pensava che il ciclo a Lille fosse terminato e progettava di prendere un anno di riposo. Poi, improvvisamente, è arrivata la Roma. Ha voluto descrivere in apertura di libro il suo stato d’animo del giugno 2013 e la dinamica del suo arrivo nella Capitale, realizzatosi in maniera rapida e sorprendente".

Oltre la squadra, anche la città lo ha conquistato in fretta... 
"La conosceva già avendoci passato qualche giorno di vacanza qualche anno fa, lo racconta anche nel libro. Roma lo ha sedotto al punto che immaginò, all’epoca, che sarebbe stato felice di allenare il club, visto che la città gli piaceva tanto. Il suo sogno è diventato realtà", le sue parole rilasciate ad As Roma Membership.


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