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Contucci: "Scontro culturale tra gli ultrà e Pallotta"

di Redazione Vocegiallorossa

Queste le parole dell'avvocato Lorenzo Contucci nel corso della trasmissione Tiki Taka: "Credo sia un atto uno scontro culturale tra ciò che gli ultrà intendono come calcio e ciò che il presidente Pallotta intende come calcio. Non era mai accaduto che un presidente si rivolgesse con questi termini nei confronti della tifoseria. Gli viene imputato di non aver fatto ricorso contro la squalifica della Curva, sanzione rinuta eccessiva in confronto a ciò che accade in tutti gli stadi in Italia. Pallotta è il primo presidente non tifoso della Roma. Lui è venuto qui probabilmente per fare legittimamente affari ed è qui che si genera frizione. Tra l'altro in questi 4 anni le promesse iniziali non sono state mantenute. Se uniamo tutti questi aspetti si crea un momento di forte contestazione ma non isolata perché in passato tutte le presidenze sono state contestate. Un errore non ricorrere. La Roma ha molti abbonati e e laddove si creano i presupposti per far sì che eventuali responsabili possano essere perseguiti non si può colpire la maggioranza. Per entrare all'Olimpico si passano 4 controlli di polizia e di steward, si è sotto l'occhio delle telecamere, vengono fatte togliere le scarpe, si passa attraverso tornelli, si viene controllati con la tessera del tifoso e con altri strumenti all'avanguardia. Singolare che a Manchester per esempio vengano identificate in modo selettivo le persone che hanno comportamenti sbagliati, senza chiudere gli interi settori, mentre in Italia non accade. Non c'è modo per ricomporre la frattura, ma è una frattura interna al tifoso romanista. C'è chi pensa che ci possa essere anche una mucca nel simbolo sociale e basta vincere e chi invece resta legato allacronimo ASR, che esisteva dal 1927. C'è una differenza culturale abissale, dato che Pallotta sposa la prima tesi e non si può così trovare un punto di incontro con la parte della tifoseria più radicale


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