.

Dallamano: "Scudetto? Milanesi favorite. Partirei per giocare in una grande"

di Pascal Desiato

E’ una delle sorprese di questo inizio campionato. Stiamo parlando di Simone Dallamano (26), il terzino del Brescia intervistato su tuttomercatoweb parla della lotta scudetto e delle sue ambizioni future.

Partiamo da questa stagione e dalla tua settima presenza consecutiva. Hai sorpreso chi non ti conosceva perché hai risposto alla grande, come ti trovi? Hai sorpreso anche te stesso?
"Sorpreso no, anche perché comunque la serie A l'avevo fatta circa sei anni fa. Chiaro che ci siano delle differenze, perché qui devi davvero avere sempre il massimo della concentrazione e c'è gente molto forte pronta sempre a sorprenderti. Però credo di essere all'altezza delle aspettative, anche mie personali".

Dopo sei anni ritrovi la A, che campionato vedi? Molti dicono sia sempre più livellato, ma verso il basso
"Secondo me il fatto è che adesso ci sono le squadre cosiddette medie o anche piccole che sono più attrezzate. Diverse hanno in rosa anche ottimi giocatori che non sfigurerebbero nelle grandi. Poi prima le squadre importanti spendevano molto di più e avevano più giocatori di alta qualità, mentre adesso fanno un po' più attenzione alla gestione. Comunque ora a parte le 'grandi' per antonomasia, le altre sono più o meno tutte quasi sullo steso piano. Ad esempio noi nelle ultime due partite abbiamo affrontato Inter e Juve ed abbiamo pareggiato meritando anche di raccogliere qualcosa di più".

Dove credi possa arrivare questo Brescia e chi vede favorito per lo Scudetto?
"Credimi, non lo dico per retorica, ma il nostro unico vero obiettivo quest'anno è la salvezza. E' il nostro primo anno e non può essere altrimenti. Magari io spero che questo avvenga il prima possibile, ma anche all'ultimo minuto dell'ultima giornata andrebbe bene purché si resti in serie A. Per quanto riguarda cosa accadrà davanti, io sono sato sempre milanista fin da bambino, quindi quello che mi auguro è chiaro. La lotta Scudetto, comunque, credo sia con l'altra milanese, mentre per il terzo posto credo tornerà la Roma. Per la quarta piazza vedo una lotta tra Juve e Napoli. Direi anche il Palermo e la Lazio, ma credo che queste due abbiano problemi di continuità".

Tu giochi esterno sinistro di difesa, un ruolo che vede sempre meno giocatori italiani di valore forse perché richiede molto sacrificio ed i giovani, invece, vogliono essere sempre più protagonisti. Cosa ne pensi?
"Ma sì, il mio è uno di quei ruoli un po' più 'difficili' se me lo consentite, se non altro perché richiede grande sacrificio. Poi di mancini in Italia ce ne sono pochi. Secondo me dopo Maldini non c'è più stato un giocatore a quell'altezza. Certo, dal mio punto di vista è anche un vantaggio perché ho meno concorrenza...".

Sei forse la negazione del detto 'Nemo propheta in patria' dato che a Brescia, dove sei nato e giochi da 7, stagioni sei amatissimo. Hai già progettato di terminare la carriera con le Rondinelle o se arrivasse una chiamata importante...?
"E' normale che un professionista debba sempre aspirare a qualcosa in più e a migliorare il proprio livello. Poi visto che qualche anno fa si era già profilato questo tipo di situazione e per qualche guaio fisico non si era concretizzata, non negherei di poter partire se ci fosse nuovamente l'opportunità. A Brescia mi trovo stupendamente, è casa mia e tutti mi stimano ed apprezzano".
 


Altre notizie
PUBBLICITÀ