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Distrutta la panchina rossa donata dalla Roma alla Sapienza - La risposta della Rettrice e le motivazioni dell'accaduto. VIDEO!

di Redazione Vocegiallorossa

Ieri mattina è stata inaugurata alla Sapienza la panchina rossa donata dalla Roma a margine dell'evento “Amami e Basta. Sapienza e AS Roma contro la violenza sulle donne". Subito dopo, la panchina è stata distrutta dal parte di rappresentanti di Zaum (Zone Autonome-Università e Metropoli), che hanno rivendicato il gesto considerando la panchina come un "simbolo di staticità, rassegnazione, impotenza e dolore morboso" e ritenendola "un diversivo con cui l'Ateneo e le Istituzioni assolvono il loro impegno antiviolenza".

LA CONDANNA DELLA SAPIENZA - La Rettrice dell'Ateneo, Antonella Polimeni, su Instagram ha commentato l'episodio in questa maniera:
"Nella giornata di oggi, mentre la Sapienza era impegnata a confermare la propria costante azione nella lotta contro la violenza di genere ospitando una manifestazione organizzata insieme ad AS Roma e all’Assemblea Capitolina, nel momento stesso in cui alcune studentesse e rappresentanze portavano la loro testimonianza di attività concreta con denunce e iniziative, un manipolo di pochi facinorosi, tra studenti e persone estranee all’università, ha distrutto la panchina rossa donata alla comunità universitaria da AS Roma, contestando la posa di un simbolo universalmente riconosciuto come impegno nella lotta contro la violenza sulle donne.

Riteniamo che l’obiettivo di un grande Ateneo come il nostro sia quello di mettere in atto azioni concrete e simboliche, di costruire una comunità educante, di cercare alleanze e di costruire esempi. Starà alla nostra comunità stabilire se l’esempio corretto è quello di chi posa simboli o di chi li distrugge. Di chi mette in atto azioni o di chi le contesta, di chi apre i centri antiviolenza, con professionisti formati, rivolti alla propria comunità e al territorio nel quartiere di San Lorenzo, oppure di chi occupa spazi, sottraendoli a tutta la comunità studentesca.

Ci sarà tempo per capire quali possano essere le ragioni per cui il simbolo universale della lotta contro la violenza nei confronti delle donne viene violentemente abbattuto. Oggi è invece per noi il tempo di indignarci per l’accaduto, ripristinare la panchina e rinsaldare l’alleanza con tutti coloro che vogliono contribuire a creare una cultura diffusa, trasversale tra le generazioni, basata sul rispetto della persona, dell’individuo in quanto tale.

In una giornata come oggi in cui le nostre studentesse hanno affermato che non intendono più subire, tollerare o assistere ad alcuna forma di violenza voltandosi dall’altra parte, serve sorellanza e solidarietà tra le donne, e tra donne e uomini”.

Sapienza ribadisce il proprio impegno a contrastare ogni forma di violenza di genere attraverso attività concrete, nell'ambito di un confronto che riconosce differenze di opinione e di pensiero, ma non cede alla logica o ai soprusi di chi ricerca scontri ideologici e occasioni di strumentalizzazione".


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