Effetto-DiBenedetto: a Boston nasce un Roma club
Fonte: www.oroeporpora.it
Chiamiamolo effetto-DiBenedetto, ma negli Stati Uniti la passione romanista cresce di giorno in giorno. A Boston, nella città d'origine del futuro (?) presidente della As Roma, sta nascendo proprio in questi giorni un club giallorosso. A darne notizia ad oroeporpora.it è Osea Giuntella, uno dei fondatori del nuovo gruppo.
"E' già tutto pronto - ci anticipa Osea - ma aspettiamo il giorno della firma tra DiBenedetto ed Unicredit per sancire simbolicamente anche la nascita del Roma Club Boston". Firma che secondo alcune fonti potrebbe avvenire proprio a Boston tra pochi giorni. "L'idea del club ci è venuta quando si è iniziato ad associare il nome di Roma a Boston. Proveremo nelle prossime settimane a metterci in contatto con DiBenedetto e soci. Sarebbe bello brindare assieme ad un nuovo inizio, ma senza scordarci di quello che hanno fatto i Sensi". Osea, romano e da sempre grande romanista, vive da quattro anni negli Stati Uniti dove studia e lavora: "Sono uno studente di Phd (Doctor of Philosophy) in Economics alla Boston University così, come Gabriele Gratton, l'altra anima del club. Si studia e si lavora, ma se gioca la Roma si blocca tutto. Ormai anche i nostri compagni d'ufficio (un cinese, un egiziano ed un vietnamita) l'hanno capito. Di solito guardiamo la partita su Rai-International o su ESPN-3 che spesso trasmette online le partite della Roma. Qualche volta su streaming… anche a rischio di prendersi un virus e mandare il computer in convalescenza per due giorni. Per quanto riguarda l'ormai imminente costituzione, abbiamo già preparato tutto per l'affiliazione all'Associazione Italiana Roma Club e portare presto il nostro striscione allo stadio Olimpico".
Osea ci presenta gli altri componenti del nuovo club: "Per ora, qui a Boston, siamo pochi e di varie nazionalità. Ma contiamo di avere più adesioni nei prossimi giorni. Laura (dottoranda in Behavioral Economics alla Carnegie Mellon di Pitthsburgh) è sicuramente la tifosa più accesa. Poi c'è Sasha, una ragazza americana di origini bielorusse, una ragazza arabo-israeliana, Rania, un ragazzo catalano, Guillem, tifoso del Barcellona, ma accanito estimatore di Totti e della Roma. Poi ci sono altri amici dispersi nelle varie città della East Coast che spesso si sono unite a noi nel seguire le partite quando passavano da Boston".