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Ettore Viola: "I Friedkin sono presenti e i risultati si vedono. Sono speranzoso per la Roma"

di Marco Rossi Mercanti

Ettore Viola, figlio dell'ex presidente giallorosso Dino Viola, ha parlato ai microfoni di Centro Suono Sport durante la trasmissione "Bar Forza Lupi":

Maradona?
“L’ho conosciuto negli spogliatoi quando ero con mio padre, che si divertiva a parlare maggiormente con i giocatori della squadra avversaria che con i propri. C’erano simpaticissimi siparietti con giocatori di altre squadre, tipo l’incontro con Maradona. Forse per sdrammatizzare, mio padre parlava con loro. Io ricordo Maradona come un capolavoro, faceva tutto e il contrario di tutto, poi il ricordo è diventato leggermente diverso”.

Il film di Totti?
“Sicuramente è ben fatto, è persino commovente. Non mi trovo molto d’accordo sull’ultima parte, sicuramente Spalletti lo ha massacrato facendolo entrare negli ultimi minuti, secondo me la Roma, non avendo società, doveva evitare questo scontro frontale tra allenatore e giocatore, sarebbe servito un presidente o un direttore generale, non c’era nessuno che riuscisse a mediare tutto questo. La colpa non è solo di Spalletti, ma di una pessima gestione di Pallotta”.

Le prime impressioni sui Friedkin?
“Sono presenti e si vedono i risultati, i giocatori si relazionano con i presidenti che sono coloro che li pagano. Pallotta, prima di fargli capire il problema, passavano due giorni, non c’era questo dirigente carismatico che interagisse immediatamente con il calciatore. Pallotta doveva essere più presente, aveva uno strano concetto della Roma, poi c’è stata questa inutile battaglia per lo stadio… I Friedkin sono partiti bene, c’è equilibrio anche nei risultati”.

Il Flaminio come nuovo stadio della Roma?
“Ha tanti vantaggi per certi versi, ma anche tanti svantaggi. Si dovrebbe bonificare la zona, adesso è terribilmente abbandonato, c’è di tutto. Non mi capacito come uno stadio che sia dentro Roma, a 2 Km da Piazza del Popolo, che senso ha tenerlo così? Ci ho visto mille partite, adesso è abbandonato e fa schifo. Non è giusto, era un gioiello delle Olimpiadi del 1960, se la Roma e la Lazio dovessero fare due stadi, a cosa servirebbe l’Olimpico. C’è gente che vive nel Flaminio, non va bene, è uno spettacolo disgustoso, possibile che non si possa adibire a qualche attività? È una vergogna in questo stato”.

Quale ruolo sarebbe l’ideale per Totti nella Roma, qualora dovesse tornare?
“Un ruolo alla Javier Zanetti. Non è facile collocarlo nell’aspetto tecnico-dirigenziale, un calciatore è bravissimo in campo ma poi il lavoro che avviene dopo è diametralmente diverso. Deve fare rodaggio con un ruolo importante, gettarlo in società senza ruolo non sarebbe utile, anzi controproducente”.

Le prospettive della Roma?
“Sono speranzoso perché vedo una Juventus abbastanza distratta e disastrata, l’Inter dovrebbe diventare la pretendente numero uno se esce dalla Champions League. Il Milan è pericoloso, il Napoli vedremo che prospettive avrà. Vedo una Roma tranquilla, sia in campo che in società, c’è meno confusione nei ruoli. I Friedkin hanno fatto un po’ di pulizia, forse ci sono maggiori referenti con i quali l’allenatore può interagire. Speriamo che arrivi un DS quanto prima, può anche venire un italiano”.


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