F. Lopez: "Mourinho ha cambiato la mentalità della Roma. Abraham è molto forte". AUDIO!
L'allenatore Fabio Lopez ha così parlato in diretta a TMW Radio, nel corso della trasmissione Stadio Aperto con Francesco Benvenuti, iniziando dalla Roma: "I giallorossi hanno bisogno di tornare ad alzare un trofeo. Uno come Mourinho deve garantire un cambio di mentalità e di approccio alle partite. Le sue squadre devono essere aggressive e ieri si è visto qualcosa della nuova mano. Mi sono un po' preoccupato anche per come è stato preso il gol: palla scoperta, facilmente interpretabile... La Conference League non è una competizione top, ma la Roma deve tornare a giocarsela per davvero e provare a vincerla".
Abraham è un giocatore valido?
"Per me è molto forte. I margini di miglioramento sono tanti, poi la disciplina nella cultura calcistica è molto forte. Probabilmente questo è uno dei motivi di adattamento che più creano problemi".
Sono stati tanti i cambi di allenatore. Non si sta un po' sopravvalutando?
"Un allenatore si pensa che da solo possa cambiare la situazione. Anche se è bravo senza calciatori di qualità può vincere poco... Per me un tecnico può influire il 10-15% anche se poi c'è l'aspetto delle risorse umane. A volte però viene sottovalutato quando potrebbe dare una grossa mano".
C'è curiosità per vedere Sarri all'opera.
"Molta. Inzaghi ha fatto un grande lavoro alla Lazio e l'Inter è il premio per ciò che ha fatto. Sarri è molto forte come allenatore e, sotto questo aspetto, può incidere un po' di più. Sono due tecnici diversi sotto l'aspetto della gestione del gruppo e c'è da capire se le idee nuove porteranno benefici o meno alla Lazio".
Locatelli può risolvere le difficoltà della Juventus?
"Più probabile che si risolvano con l'arrivo di Allegri. Ci siamo tanto lamentati che le squadre italiane non investissero nei giovani italiani. Questa crisi che ha fatto un po' fermare il mercato in Serie A può cambiare le cose... Locatelli può fare bene alla Juventus, potrà crescere anche grazie al tecnico che ci sarà sulla panchina dei bianconeri".
Zaniolo dovrà trovare un suo ruolo preciso?
"Non è possibile pensare che un calciatore possa avere un solo ruolo a meno che non si imponga. Dzeko può fare solo il centravanti per esempio, ma lui può giocare in più posizioni. Zaniolo ha un talento eccezionale e di livello, meno si identifica in un ruolo e meglio è: là nel mezzo può giocare dove vuole".
Anche Pellegrini ha avuto un'evoluzione importante
"La completezza del giocatore si vede in queste cose. Per come stava messo in campo contro il Trabzonspor sembrava essere già a metà campionato e penso che la Nazionale trarrà dei benefici importanti da lui".
L'Inter non è la favorita per il prossimo scudetto?
"Inzaghi non ha l'esperienza di Conte. Il ritorno di Spalletti, Sarri, Mourinho ed Allegri potrà fare la differenza anche se l'Inter è una grande squadra. Lukaku fa reparto da solo, la sua partenza inciderà perché ha determinato tante partite con il suo fisico. I nerazzurri si sono indeboliti, ma sotto l'aspetto individuale sarà più equilibrata".
Quest'estate ha avuto qualche offerta?
"Per chi ha un mercato estero come me da molti anni è stato molto più lento e difficile. Ci sono state due opportunità importanti, ma sono svanite. In Indonesia ed in altri paesi del sud asiatico impongono il vaccino all'entrata nella nazione... Ciò ha rappresentato un problema per tanti miei colleghi".
Consiglierebbe di guardare all'estero piuttosto che in Italia ad un suo collega più giovane?
"Non solo sull'aspetto calcistico, ma come principio di vita. Se qualcuno vuole realizzare ciò che vuole è giusto che ci provi anche altrove. Io sono tra i primi ad avere una carriera in giro per il mondo, consiglio di andare a fare delle esperienze, ma bisogna tenere conto che lontano da casa tutto diventa più difficile. In Italia a volte si perdono allenatori come Marco Rossi ed è un peccato avere un buon cibo e non mangiarlo".