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Ferri: "Zaniolo ha bisogno di giocare con continuità. Mourinho vuole prendersi una rivincita". AUDIO!

di Marco Rossi Mercanti

Intervenuto a Stadio Aperto, programma pomeridiano di TMW Radio, l'ex difensore interista Riccardo Ferri, si è espresso su vari temi:

Italia-Lituania?
"Credo ci siano troppe pressioni sulla Nazionale. Alcuni singoli non hanno ancora la brillantezza necessaria, ma ho visto due partite con una squadra che sapeva cosa doveva fare, un gruppo solido, con personalità. La critica è stata mossa in maniera eccessiva e scomposta, non si può mettere in dubbio il lavoro fatto finora".

Eccessivo il tiro a bersaglio contro Immobile?
"La Nazionale non rispecchia la Lazio di Immobile. Nell'ultima partita la squadra è apparsa più lunga, e Immobile restava così isolato. Non vanno ridimensionati neppure i meriti della Svizzera, mentre la nostra condizione non è ancora ottimale".

Quindi è normale la stanchezza a cui fa riferimento Mancini?
"Stanchezza fisica, ma anche mentale. La Nazionale ha avuto poco tempo per risposare, ha avuto una pressione enorme".

Cosa pensa di Raspadori?
"Il Sassuolo da qualche tempo è protagonista nel nostro campionato. A Raspadori manca però esperienza internazionale, deve fare un percorso di crescita, ma è certamente un giocatore molto interessante, rapido, un giocatore che spacca le partite".

Zaniolo può essere il grande acquisto verso il mondiale in Qatar?
"Se lo augurano tutti i tifosi italiani. È un ragazzo con doti congenite molto spiccate, ha costruito una struttura fisica importante, ma anche lui ha bisogno di giocare per dare continuità e trovare la condizione in gare di livello".

Che effetto le fa rivedere Mourinho?
"Penso che lui abbia voglia di riprendersi una rivincita. Magari ha avuto un po' di rilassamento mentale, qualche delusione, ma credo che a Roma possa ritornare il Mourinho che conoscevamo noi, e lo si nota dal cambio di atteggiamento della Roma, che ha ottimi interpreti, con Abraham che oltre alla fisicità ha un istinto e una fantasia nelle sue corde che pochi giocatori hanno".

Le sue sensazioni sui primi mesi di Inzaghi all'Inter?
"Credo si sia inserito molto bene nell'ambiente nerazzurro. Ha avuto un ottimo approccio per il post-Conte, ci ha messo del suo, sono stati cambiati elementi importanti davanti, ma è sempre un Inter pratica, pragmatica, elegante, magari più in grado di giocare sulla trequarti, più in orizzontale, con giocatori come Dzeko e Calhanoglu".

A livello internazionale l'Inter deve fare meglio rispetto agli ultimi due anni?
"Non voglio puntare il dito su Conte, che comunque ha portato la squadra in finale di Europa League. Credo che il percorso in Champions League sia stato un po' sfortunato, e credo non fosse ancora l'Inter che poi ha vinto lo scudetto. Penso che quest'anno gli ottavi di finale debbano essere l'obiettivo, ma la squadra è cresciuta, i giocatori hanno più autostima, tante componenti che possono permettere il salto di qualità anche a livello internazionale".

Quanto merito hanno Marotta e Ausilio?
"Marotta dal suo arrivo ha alzato l'asticella dal punto di vista dirigenziale, e con Ausilio forma una delle coppie più forti a livello nazionale. Hanno tamponato in maniera esemplare una falla importante finanziaria che stava investendo l'Inter e hanno dato in poco tempo una squadra competitiva a Inzaghi".

Le ha fatto specie la partenza a rallentatore della Juventus dopo l'addio di Ronaldo?
"Una notizia che ha colpito un po' tutti, ma se uno non vuole rimanere, bisogna accontentarlo. Mi stupisce però che la Juventus non abbia mai pensato al piano B. Kean è un ripiego di comodo, una società come la Juventus credo debba mettere in preventivo un piano B per sostituire i grandi giocatori che partono".

Quale può essere la sorpresa?
"Potrebbe essere la Fiorentina, l'Atalanta, che non è più una sorpresa ormai, ma anche il Milan. Tutte possono giocarsi il raggiungimento del traguardo finale. Sarà un campionato molto equilibrato, con grande competitività".


Riccardo Ferri ai microfoni di Niccolò Ceccarini
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