Fondo Aabar sempre interessato alla Roma, e investe nel ManCity
Fonte: Sporteconomy
Secondo quanto risulta a Sporteconomy, Aabar continua ad essere una delle "piste" collegate alla vendita dell'asset A.s. Roma da parte di Rothschild su mandato di Unicredit group. Adesso sarà molto importante capire quale valore sarà dato al brand "A.s. Roma" (in vista di un suo potenziale sviluppo) e come verrà valutato l'andamento del giro d'affari del club capitolino, con particolare riferimento all'ultimo quinquennio. Una valutazione esclusivamente finanziaria o legata a meri parametri di bilancio potrebbe persino "penalizzare" il club in una sua vendita a potenziali acquirenti (soprattutto esteri). Più importante sarebbe invece la presentazione di un report sui risultati raggiunti fino a oggi in termini di marketing e su quelli raggiungibili con una nuova gestione marketing-commerciale del club.
La "Aabar" intanto quest'anno diventa uno dei main sponsor del Manchester City, di proprietà dal giugno 2008 dello sceicco Mansour, legato ad un altro fondo sovrano (Abu Dhabi Investment Group). Aabar, quindi, conferma il proprio interesse per il mondo del calcio, e per lo sports-entertainment in generale, come nuova frontiera di investimento societario.
Il ManCity parla sempre più arabo. Arabo è lo sponsor di maglia, la compagnia di bandiera Etihad airways, araba è la compagnia di telefonia Etisalat e partecipato da un fondo di Abu Dhabi è il partner multisettore Ferrostaal. Il club della Premier league ha puntato quest'anno su una dozzina di sponsor di alto profilo (tra questi anche Jaguar, Heineken, Thomas Cook sport, Malmaison luxury hotel e Umbro per la fornitura del materiale tecnico) e Aabar è sulla direttrice commerciale scelta con l'arrivo del magnate Mansour.
Attualmente il Mancity ha un fatturato di 87 milioni di euro (contro gli 82 della scorsa stagione); è salito da 256 a 308 risorse impiegate, ma soprattutto è la regina incontrastata del calciomercato estivo 2010 con più di 128 milioni di euro investiti e l'arrivo di campioni del calibro di David Silva (pagato 35 mln di euro) e Mario Balotelli (28 mln di euro per il cartellino in mano all'Inter).