Gabrielli: "Barriere? Applicate le regole". Il Questore: "Si toglieranno quando tutti faremo un percorso di legalità"
Fonte: retesport.it
Nel corso dell'evento tenutosi all'Università La Sapienza di Roma "La legalità rompe le barriere - Lo stadio Olimpico tra presente e futuro", sono intervenuti anche Franco Gabrielli e il Questore della Capitale D'Angelo. Ecco le loro dichiarazioni:
«Le barriere sono state volute dal 2014 da una task force voluta dal Ministero dell’interno. Io e il Questore abbiamo solo applicato le regole che ci hanno dettato. Sono stato insultato nei peggiori dei modi, ma anche mi sono sentito dire: “Gabrielli come Raciti e come Falcone”. Per me è un onore essere associato a questi due grandi uomini. In tutti questi mesi nessuno mi ha fatto sentire la vicinanza. Anche la stampa non ha mai scritto una parola di solidarietà per quello che è successo a noi che abbiamo solo applicato delle regole. La barriera non consente di abbracciarsi? Sorrido amaramente. 3500 persone devono abbracciarsi? Gli stadi sono il luogo dove la gente manifesta il tifo, ma sono dei luoghi di spettacolo che rispondono alle leggi di questo Paese e che ripongono al vertice di tutto la salvaguardia delle persone che vi sono dentro», le parole di Gabrielli.
Il questore D’Angelo, invece, ha dichiarato: «Credo di aver precisato fin dall’inizio di questa misura, necessaria al fine di riportare ordine nella Curva, che ci voleva un primo passo da parte delle tifoserie per un percorso di legalità di cui abbiamo bisogno. Tutti sono stati sordi e ciechi. È una situazione difficile, le barriere si toglieranno quando tutti vorremo fare un percorso di legalità. La barriera è soltanto una separazione fisica di un settore già diviso da una scala che non può essere occupata. Noi abbiamo lanciato moltissimi messaggi, ci siamo impegnati. Questo diventa un problema culturale. La prossima stagione? Abbiamo bisogno di fare un percorso e dobbiamo essere consapevoli di ciò. Uno stadio illegale non serve a nessuno», riporta retesport.it.