Galeone: "La Roma non avrebbe dovuto avere tutti questi problemi. I risultati non stanno dando ragione a Luis Enrique"
Fonte: Radio Ies
L'ex tecnico di Udinese, Napoli e Pescara Giovanni Galeone, intervenuto ai microfoni di Radio Ies, ha espresso la propria opinione sull'attuale situazione della Roma e sui problemi che Luis Enrique sta avendo nel gestire tatticamente la rosa:
Giudizio sulla Roma
“Quando si parla di un progetto è difficile poi vedere. Le 14 sconfitte sono tantissime in un campionato, su questo non c’è dubbio, però la Roma e tutta la società, Baldini in testa che ho visto recentemente a Milano, ha fatto questa scelta. Loro hanno in testa un certo progetto, ma è chiaro che devono intervenire sul mercato e potrebbero trovare gli elementi giusti per rendere competitiva questa squadra. I giocatori che hanno comprato sono giovani, tecnici, ma a mio avviso quando non gioca De Rossi o non è in giornata, la Roma soffre perché dietro non è grande”.
Non dovrebbe modificare qualcosa il tecnico?
“Il calcio italiano è diverso da quello spagnolo. Lì giocano con un difensore e mezzo, lo stesso Guardiola mette Mascherano a fare il centrale. La fase difensiva la fanno con una caccia alla palla molto alta nella metà campo avversaria e quindi la difesa è poco impegnata. La Roma ne ha avuto di tempo, contando che siamo a sette partite alla fine. Io non credo sia difficilissimo impostare una squadra, le idee vanno apprese abbastanza facilmente dai giocatori bisogna continuare ad insistere. I risultati non gli danno ragione, lasciando stare i derby, però 14 partite sono tantissime come sconfitte e sono tantissimi 4 goal presi dall’Atalanta, dal Cagliari e dal Lecce. Il Cagliari l’ho visto con l’Inter e mi sembra difficile che possa fare 4 gol”.
E’ un po' presuntuoso?
“Bisognerebbe lasciarli stare gli spagnoli e i francesi. Il calcio loro è diverso”.
Qualcun altro avrebbe lasciato l’incarico prima?
“Nel momento in cui vedi che la squadra non ti segue è giusto andare via. Non è che una squadra non deve credere in un allenatore, deve proporre le sue idee in campo. Io penso che il progetto non possa svilupparsi quest’anno. La Roma però è più forte dell’Udinese, della Lazio ed è alla pari, forse leggermente superiore al Napoli. La Roma meriterebbe non dico il terzo, ma il quarto o il quinto posto senza dubbio per gli elementi che ha”.
Progetto
“Conosco Baldini da tantissimi anni ed è una persona molto serie ed equilibrata che sa di calcio. E’ stato nel Real Madrid e nella Nazionale con Capello. Sabatini è una persona che lavora tanto e probabilmente la notte non dorme per vedere una partita di calcio per vedere se un giocatore è bravo o meno. La loro intenzione credo che sia di continuare con questo allenatore, se questa cosa non può funzionare in questo momento è probabile che possano cambiare”.
Non bastano i risultati a definire fallito il progetto?
“Se mi dice così le dico di si, però bisognerebbe essere sul campo per vedere quali sono i margini di miglioramento di questa squadra. Il livello è molto basso. Se la Roma punta sul livello tecnico, il suo campionato non dico che è disastroso ma quasi e non dovrebbe aver avuto tutti questi problemi che ha”.
Ai suoi tempi le squadre materasso non esistevano?
“Con il campionato a 16 squadre non se ne trovavano, forse ne trovavi mezza”.
Nel suo Pescara Kjær e José Ángel avrebbero giocato?
“Kjær è stata una scelta di Sabatini dopo che aveva fatto un grande anno a Palermo. José Ángel è un giocatore da campionato spagnolo, è uno di quelli che non sa difendere. Li giocano così, non sanno cosa sia la fase difensiva, il modo di stare in campo. Il nostro calcio non sarà il più bello del mondo, ma è molto più interessante del loro”.