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Gallo: "Tutti gli italiani tiferanno Atalanta in Champions League". AUDIO!

di Marco Rossi Mercanti

L'allenatore Fabio Gallo, ex calciatore tra le tante di Inter e Atalanta nonché ex allenatore delle giovanili della Dea, ha parlato così delle Final Eight di Champions League, dei talenti allenati a Bergamo e della scelta Pirlo per la panchina della Juventus nell'intervista concessa a TMW Radio. Queste le sue dichiarazioni:

L'avventura dell'Atalanta in Champions League?
"L'Atalanta riuscirà a mettere d'accordo tutti gli italiani in Champions League, tutti la tiferanno fra pochi giorni. Parliamo d'altronde della nostra realtà più bella in Europa, figlia di un progetto costruito e portato avanti con intelligenza. Sono convinto che col PSG i nerazzurri faranno una partita all'altezza e ci faranno divertire, dando fastidio ai loro avversari. Poi è chiaro che parlerà il campo...".

Qual è il segreto del settore giovanile dell'Atalanta?
"Io stesso ho allenato negli Allievi e poi in Primavera tanti bei talenti nerazzurri, sono rimasto colpito dal lavoro di costruzione realizzato dalla società nel tempo. Magari non c'era il fenomeno Messi, ma avevamo tanti calciatori che hanno lavorato sempre sodo crescendo giorno dopo giorno. Era proprio quella la filosofia del settore giovanile della Dea".

Tra i suoi ex calciatori c'è stato anche Matteo Pessina: che ricordo ha di lui?
"Di testa è come se fosse un '87, non certo un '97. Questo è sicuramente il suo più grande pregio, oltre naturalmente alle sue qualità tecniche e fisiche. La sua crescita non mi meraviglia affatto, ho avuto la fortuna di allenarlo per due anni e ci sentiamo anche oggi settimanalmente. Si parla del Milan e sono convinto che non avrebbe alcun problema ad approcciare uno stadio come San Siro".

Ha avuto anche Tommaso Pobega, altro centrocampista dal grande potenziale che appartiene ai rossoneri.
"Si tratta di un altro gran bel prospetto, che mi ricorda molto Pessina. Può fare anche lui una carriera importante perché ha delle qualità".

A Brescia ha giocato invece con mister Pirlo: come lo vede sulla panchina della Juventus?
"Già all'epoca col pallone aveva una confidenza unica, ma è chiaro che allenare una Juventus che arriva da nove scudetti consecutivi non è affatto semplice. Fare l'allenatore non è la stessa cosa di giocare, anche se hai fatto tantissime presenze in Serie A. Allenare è saper proporre, gestire ed essere credibile... Andrea aveva senza alcun dubbio queste caratteristiche da calciatore, ma come tecnico questa è una scelta azzardata da parte della Juventus. Almeno oggi, perché finora Pirlo non ha mai messo piede in panchina. La gavetta che sto facendo io da allenatore mi ha fatto passare degli step che vanno fatti se non sei un fenomeno. Se poi sei un fenomeno e salti tutte le tappe, tanto di cappello".

A Brescia è stato pure il vice di mister Giampaolo: cosa pensa della sua scelta di andare al Torino?
"Al Milan si chiedono risultati immediati e forse per questo Marco ha pagato. Stessa cosa per il Torino, i granata dovranno dargli il tempo di lavorare. Giampaolo è un allenatore di campo, che ama e lavora molto sui particolari. Il Torino è una bella sfida per lui".

Ha allenato anche lo Spezia: secondo lei i bianconeri hanno ancora qualche possibilità ai play-off di Serie B?
"È vero che ha preso due gol all'andata col Chievo, ma non si può mai dare per spacciata una squadra come lo Spezia. Questa semifinale non è ancora chiusa, così come quella fra Pordenone e Frosinone".

Quando la rivedremo invece in panchina?
"Al momento non c'è nulla di concreto, me ne andrò in vacanza e ho paura che quest'anno le vacanze possano durare un po' più a lungo. Mi sono spiegato (ride, ndr)... Io non devo dire grazie a nessuno, ho fatto sempre tutto da me".


Fabio Gallo ai microfoni di Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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