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Garante per la privacy: La Tessera del tifoso? Le società si adeguino o interverremo

di Paolo Vaccaro
Fonte: Calciomercato.com

Mauro Paissan, uno dei componenti del Garante per la protezione dei dati personali, ha parlato della situazione della tessera del tifoso.

Non tutte le società, si evince dal vostro provvedimento, forniscono all'utente una corretta modulistica per richiedere la tessera. Avete riscontrato maggiori lacune nei club di B e Lega Pro - realtà spesso meno organizzate - piuttosto che in serie A, oppure tali mancanze prescindono dalla categoria?

"La maggior parte dei casi esaminati riguardano società di serie A che erano state segnalate al Garante. Per comprendere meglio come è stata introdotta la tessera del tifoso abbiamo comunque allargato l'analisi ad altri club. Si tratta però di un campione non statistico. Abbiamo riscontrato limiti diffusi e questo è stato sufficiente per indurci ad intervenire”

Concedendo agli utenti 'l'effettiva possibilità di formalizzare anche il proprio diniego al trattamento per finalità di marketing', le società sportive rischiano di perdere davvero molto in termini economici. Non temete reazioni scomposte, soprattutto da parte dei grandi club?

"Sarebbe, per le società, un clamoroso autogol. Le maggiori resistenze dei tifosi nell'accettare questa tessera erano legate proprio alla scarsa comprensione dello strumento e alle poche informazioni sull'uso che sarebbe stato fatto dei loro dati personali. Ritengo quindi che saranno proprio le società di calcio a beneficiare della maggiore trasparenza imposta dal Garante. L'obbligo di informare i tifosi su come vengono utilizzati i loro dati, e quello di richiedere il loro consenso per trattarli con finalità di marketing, aiuterà i club stessi a ripristinare il rapporto di fiducia che si era incrinato creando, forse, anche nuove opportunità di business".

Il vostro provvedimento finisce inevitabilmente per dare man forte ai detrattori della Tessera, i quali da sempre denunciano la volontà da parte dei club di fare business celandosi dietro esigenze di sicurezza. Non credete che la pubblicazione di questo documento possa rinfocolare le proteste, già molto rumorose, da parte delle tifoserie organizzate?

"Al contrario, le tifoserie saranno liete di sapere che non saranno più possibili i trattamenti celati - come afferma lei nella domanda - da esigenze di sicurezza. Il provvedimento dell'Autorità non limita in alcun modo il trattamento dei dati personali dei tifosi a fini di sicurezza. Al tempo stesso obblighiamo le società a informare adeguatamente i tifosi sugli altri possibili utilizzi. Saranno i possessori della tessera, poi, a scegliere se aderire alle campagne di fidelizzazione o ad altre promozioni eventualmente sviluppate dai club".

Quali sanzioni sono previste per le società che non dovessero adeguarsi entro i tempi stabiliti alle vostre prescrizioni? Si parla di 45 giorni, un tempo relativamente breve: esiste la possibilità di concedere proroghe straordinarie?

"Riteniamo che 45 giorni siano sufficienti a introdurre i miglioramenti che abbiamo prescritto. Alla scadenza faremo comunque un bilancio della situazione. Chi non dovesse mettersi in regola con le misure indicate nel provvedimento potrà incorrere in una sanzione amministrativa che va da 30mila a 180mila euro. Ma noi confidiamo in un atteggiamento maturo da parte delle società come dei tifosi".


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