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Gianni Bezzi: "Roma e Palermo puntano a vincere per ripartire"

di Paolo Vaccaro
Fonte: Tuttomercatoweb.com

La redazione di TuttoMercatoWeb ha intervistato Gianni Bezzi, giornalista di Rai Sport, e con lui parlato della partita Roma-Palermo. Queste le sue parole:

Roma-Palermo: la partita del riscatto visto, che sia i giallorossi sia i rosanero nella precedente giornata sono stati sconfitti rispettivamente nel derby e dal Milan?

"Certo che le sconfitte della Roma e del Palermo nell'ultima giornata di campionato hanno un po' segnato il passo alle due squadre perché i giallorossi avevano iniziato a far bene con il nuovo impianto di gioco di Luis Enrique e anche i rosanero avevano avuto in precedenza risultati eccellenti. Però le due sconfitte sono maturate in contesti particolari: il Palermo è stato sconfitto dal Milan, squadra con valori superiori dal punto di vista tecnico e che ha ben altre ambizioni in classifica, e la Roma ha perso il derby giocando in dieci nel secondo tempo e, dopo averne vinti cinque di fila, questo ci può stare. Questa sarà la partita del riscatto, ma io non assegnerei troppe responsabilità agli allenatori, perché è una gara per entrambe le squadre per riprendere il cammino in classifica"

Quali sono i pregi e i difetti della Roma?

"I pregi sono legati alla nuova mentalità che Luis Enrique sta dando alla squadra. E' un nuovo progetto di gioco, è una nuova mentalità, un modo di guardare il calcio in campo in maniera diversa e Luis Enrique è un tecnico molto innovativo, grazie alla scuola del Barcellona da dove lui arriva, quindi questo può essere al tempo stesso la grande novità, ma anche la grande difficoltà della Roma che deve acquisire questa nuova idea di campo con un allenatore che punta sull'utilizzo dei giovani. Nelle ultime tre giornate di campionato, vittoria con il Parma, in trasferta, e con l'Atalanta e nonostante la sconfitta nel derby, si sono visti dei notevoli progressi e l'impianto di gioco inizia a funzionare; sicuramente perché si stabilizzi ci vorrà tempo e pazienza, anche se a Roma l'ambiente è molto difficile e si vogliono subito i risultati, ma anche fra i tifosi è iniziata a cambiare la mentalità che sta adeguandosi alle idee di Luis Enrique e i supporter lo stanno aspettando"

E quelli del Palermo?

"Il Palermo assomiglia un po' alla Roma, perché ha iniziato il campionato con un allenatore portato dal nuovo direttore sportivo Sogliano per allenare la Primavera e poi, dopo l'esonero di Pioli, prima dell'inizio del campionato si è visto catapultare in prima squadra e quindi anche i rosanero hanno un allenatore nuovo e molto giovane, che ha fatto già molto bene nel settore giovanile. Se i tifosi rosanero hanno ingoiato il boccone amaro e accettato a malincuore le cessioni di Pastore, Nocerino, Cassani e Sirigu, una squadra che è stata smantellata abbastanza, dopo un inizio di perplessità e anche di critiche adesso a Palermo si inizia a credere al progetto di Mangia, perché comunque l'inizio del campionato è stato soddisfacente anche se è arrivato lo schiaffone da parte del Milan, ma da parte della squadra campione d'Italia può anche starci"

Luis Enrique e Mangia sono indubbiamente due allenatori emergenti, ma potrebbero rischiare di essere due meteore non tanto perché i due mister non hanno qualità, ma perché le due piazze non gli concedono il tempo di esprimere le loro qualità?

"Meteore no, perché, secondo me, Luis Enrique nell'avventura sulla panchina importante della Roma e Mangia, che ha lasciato il settore giovanile ed è approdato addirittura in serie A, anche dovessero alla fine concludere prima della fine del campionato il loro mandato, perché a Roma e Palermo non gli si dà tempo se non arrivano i risultati, comunque si sono aperti una strada importante. Luis Enrique potrebbe trovare un'altra panchina sia in Italia e sia all'estero e anche nella sua Spagna, anche se tornare nella madre patria vorrebbe dire andarsi a scontrare con il suo maestro Guardiola e la scuola del Barcellona. Anche Mangia, che fino a ieri era considerato un allenatore per il settore giovanile, si è oggi formato una buona base e se domani non dovesse più allenare il Palermo potrebbe trovare una squadra che disputa un campionato per salvarsi in A o una eccellente squadra di serie B. Entrambi hanno già fatto un passo importante nella loro carriera e il concetto di meteora a loro non può essere attribuito, perché vale per chi improvvisamente si trova in un circuito e così come è entrato se ne va immediatamente, ma non sarà così per Luis Enrique e per Mangia".


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