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Giannini: "Il ko in finale di Coppa Uefa con l'Inter brucia ancora. Quest'anno Roma insufficiente, ci si aspettava qualcosa in più"

di Alessandro Pau

L'ex capitano della Roma, Giuseppe Giannini, è stato intervistato da Il Corriere della Sera per tornare sulla finale di Coppa Uefa del 1991, che esattamente 29 anni fa vide giocarsi il ritorno all'Olimpico, con la Roma capace di vincere 1-0, non abbastanza per ribaltare il 2-0 nerazzurro dell'anadat. Queste le sue parole:

Oggi sono 29 anni esatti da quella partita: il ko brucia ancora?
"Dopo tutto questo tempo, il rammarico è quello di aver fallito un appuntamento con la storia, ci siamo solo andati vicini. Un po’ siamo mancati noi, soprattutto nella partita di Milano, un po’abbiamo incontrato una squadra che era piena zeppa di grandi campioni".

Ripresa del campionato: non si rischia di penalizzare chi aveva fatto molto bene prima della sospensione e di favorire gli altri?
"Ormai la stagione è falsata, comunque andrà a finire. Almeno con i playoff si risolverebbe tutto in poche partite, senza dover stare tre mesi con l’ansia di nuovi contagi. Con questa formula si accorcia tutto e si limitano i rischi. Magari si potrà pagare qualcosa nelle coppe per il poco allenamento, però ci sarebbe la possibilità di chiudere la stagione e prepararsi alla prossima".

Come valuta l’annata della Roma?
"Insufficiente, fino a quando si è giocato. Ci si aspettava qualcosa in più, negli ultimi mesi hanno perso troppo terreno. L’allenatore, però, al primo anno ha delle attenuanti, ci sono stati tanti infortuni che hanno frenato l’andamento della squadra".

In molti paragonano Lorenzo Pellegrini a Giannini…
"Il gioco di accostare calciatori attuali con quelli passati è divertente ma lascia il tempo che trova. Io ero paragonato a Falcao, Lorenzo non si deve sentire coinvolto da queste cose e concentrarsi sul bene della squadra".


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