Giorgio Caputo: "All'andata ci pensò Florenzi, domani speriamo non sia la loro giornata"
Fonte: sportpaper.it
L’attore, nonché tifosissimo giallorosso, Giorgio Caputo ha parlato in esclusiva a SportPaper del momento che sta vivendo la Roma.
Giorgio, la sua Roma non è andata oltre il 2-2 a Bologna: se lo aspettava?
“Sono sorpreso dal pari contro il Bologna, mi aspettavo i tre punti e una Roma più convinta. A difesa dei giallorossi dico che in un campo del genere si azzerano le differenze tecniche e quindi siamo stati noi a rimetterci di più: mi fanno ridere quelli che minimizzano dicendo che il campo è bagnato per tutti. La partita, poi, è stata decisa dagli episodi, l’arbitro ha sbagliato molto da entrambe le parti e penso che bisognava rimandare lo scontro per via della pioggia”.
E dell’esultanza di Destro cosa ne pensa?
“È una provocazione? (ride). Da romanista reputo l’esultanza di Mattia Destro fuori luogo, nonostante si sia lasciato piuttosto male con tifosi e società penso che quel teatrino si poteva risparmiare!”.
Magari, mentre giocava la Roma, avrà dato anche un’occhiata al livescore di Real Madrid-Barcellona. I blaugrana hanno dominato il Clasico e martedì sfideranno la sua squadra del cuore al Camp Nou: sensazioni?
“Io non ho sbirciato nulla, ho direttamente registrato il match e l’ho rivisto dopo la partita della Roma! A parte tutto, sono rimasto impressionato. La sera del match di andata, a Roma, ero allo stadio e allora riuscimmo in qualche modo, forse anche memori di altre partite in cui siamo andati più spavaldi e ne abbiamo pagato le conseguenze, a contenerli. A pareggiare ci pensò Florenzi con un’invenzione, domani speriamo che non sia la loro giornata. Al di là di questo, non è al Camp Nou che dobbiamo fare punti: l’importante è evitare debacle o cose simili a cui, purtroppo, non siamo nuovi”.
Torniamo alla Serie A: in un campionato che lascia spazio alle sorprese, è l’anno buono per lo Scudetto romanista?
“Parto col dire che sono molto scaramantico e per questo non mi lascerei mai andare a pronostici del genere. Sicuramente questo è un campionato che lascia qualche possibilità, anche se dopo una partita come quella di sabato e altri punti persi qua e là è triste trovarsi a tre punti dal primo posto quando si poteva essere tranquillamente capolista. Il problema è che quando squadre come l’Inter giocano male e vincono per 1-0 il 90% delle partite c’è da preoccuparsi, perché arriverà un momento in cui anche a livello di gioco i nerazzurri cresceranno e proprio questo tipo di squadre sono quelle in grado di vincere lo Scudetto. Alla Roma succede l’esatto opposto: gioca bene e perde. A differenza dell’anno scorso, quando c’era la Juventus che faceva un campionato a parte, ora ci sono le occasioni e la Roma deve essere brava a sfruttarle”.
Cambiamo argomento e parliamo della sua carriera professionale perché è uscito Gli ultimi saranno ultimi, film in cui recita: di cosa parla e perché andare a vederlo?
“Questo è il quarto film di Massimiliano Bruno e rappresenta un cambio di rotta rispetto alle commedie pure fatte dal regista fino ad oggi. L’atmosfera è quella di una classica commedia all’italiana in cui si ride, si riflette e ci si commuove sul finale. La reputo una pellicola a modo suo coraggiosa, perché in un panorama di commedie a più non posso dimostra di voler andare anche oltre”.
Un’ultima curiosità: qual è il personaggio da Lei interpretato a cui resta più legato?
“Il personaggio di Ricotta in Romanzo Criminale è uno di quelli a cui sono più legato e so che il mio pubblico lo è tanto quanto me. È uno dei più importanti sia per le soddisfazioni che mi ha dato professionalmente parlando sia perché, a livello umano, grazie a quella serie ho instaurato rapporti di amicizia che conservo ancora oggi, a distanza di otto anni”.