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Heysel, 29 maggio 1985: per non dimenticare

di Paolo Vaccaro
Fonte: Davide Lazzerini - Tuttojuve.com

Il 29 maggio di 26 anni fa doveva essere una serata di sport. Di grande sport. Si giocava la finale di Coppa dei Campioni, si assegnava il titolo di regina d'Europa. In campo, allo stadio Heysel di Bruxelles, scendevano Juventus e Liverpool. La serata dello sport è diventata la serata dell'orrore. Dello scempio. Ogni parola rischia di divenire retorica in merito ad una tragedia sportiva ed umana di così enorme rilevanza. Perché quella sera lo Sport è morto, sopraffatto da un'onda di barbarie incontrollabile ed inimmaginabile. Morirono 39 persone, di cui 32 italiane, e i feriti furono oltre 600. La scelta dell'Heysel come impianto adatto ad ospitare una finale europea era stata criticata dai due club. La struttura era fatiscente, priva di adeguate uscite di sicurezza e di corridoi di soccorso. Il campo di gioco e le tribune erano mal curati, assi di legno erano sparse per terra, i muretti divisori erano vecchi e fragili e da essi si staccavano pezzi di calcinacci. Ai tifosi italiani venne assegnata la tributa N, opposta alla curva riservata ai tifosi inglesi: molti altri organizzatisi autonomamente si trovarono invece nel settore Z, adiacente alla curva degli hooligans (i sostenitori più accesi) e separati da essi solo da due inadeguate reti metalliche. Circa un'ora prima dell'inizio del match gli hooligans sfondarono le reti divisorie e invasero il settore Z, adottando quella tattica assassina che nel loro gergo prende il nome di "take an end" (prendi la curva). I semplici spettatori, juventini e non, impauriti anche per il mancato intervento e per l'assoluta impreparazione delle forze dell'ordine belga, furono costretti ad arretrare ammassandosi contro il muro opposto alla curva dei sostenitori del Liverpool. Nella grande ressa che venne a crearsi alcuni si lanciarono nel vuoto per evitare di rimanere schiacciati, altri cercarono di scavalcare gli ostacoli ed entrare nel settore adiacente, altri si ferirono contro le recinzioni. Il muro ad un certo punto crollò per il troppo peso, moltissime persone rimasero schiacciate, calpestate e uccise nella corsa verso una via d'uscita, per molti rappresentata da un varco aperto verso il campo da gioco. Nonostante la tragedia si decise ugualmente di giocare l'incontro. Vinse la Juventus per 1 a 0. Platini decise la sfida, eccedendo forse con l'esultanza. Diversi sono stati i tentativi di riappacificazione portati avanti dalla società Liverpool F.C. Nella Champions League 2004-2005 il sorteggio accoppiò Juventus e Liverpool nei quarti di finale. Questa partita ebbe luogo a vent'anni di distanza dall'incidente dell'Heysel e fu la prima volta d'allora che i due club si ritrovarono l'uno contro l'altro. Prima della gara di andata ad Anfield, i tifosi del Liverpool mostrarono diversi cartelli a formare uno striscione con la scritta "friendship" (amicizia). Il 26 maggio 2010 a Liverpool, in occasione del 25º anniversario della tragedia, alla presenza degli ex-giocatori Sergio Brio e Phil Neal è stata presentata una targa permanente per onorare le vittime della tragedia. Tre giorni dopo il Presidente della Juventus, Andrea Agnelli, ha annunciato che un settore del nuovo stadio del club verrà dedicato alla memoria delle vittime di quella strage. Per non dimenticare.


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