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Il genio Vucinic promette magie contro la Lazio per continuare a sognare

di Gianluca Ricci

Tridente o no, nel derby di domenica pomeriggio con la Lazio molte delle speranze giallorosse saranno riposte nei piedi di Mirko Vucinic. Il ventiseienne originario del Montenegro sta vivendo una delle migliori stagioni dal suo approdo nel campionato italiano e, mai come nella stracittadina di ritorno, ha voglia di lasciare il segno. Il biglietto da visita che il numero 9 presenterà agli uomini di Reja è da assoluto protagonista: 11 reti realizzate nel campionato in corso, l'ultima delle quali all'Atalanta, altre tre in Europa League e due in Coppa Italia. Che, pallottoliere alla mano, corrisponde all'invidiabile bottino di 16 centri in tutto. Quantitativo che può crescere ancora a dismisura, considerando che mancano ancora cinque partite di serie A e una (più la probabile finale) di Coppa Italia. Il Principe di Niksic, con Ranieri come con Spalletti, ha saputo fare della versatilità tattica una delle sue armi più pericolose. Punta centrale, attaccante esterno o largo a sinistra sulla linea dei centrocampisti, poco importa. Tanto lui, il ragazzo cresciuto nel Sutjeska poi scoperto e lanciato da Pantaleo Corvino nel Lecce, il gol lo ha nel DNA e in un modo o nell'altro lo fa sempre. Altro punto di forza di Mirko si sta rivelando quello sul quale in pochi avrebbero scommesso: il carattere. Vucinic, capace di giocate e reti d'alta classe – frutto di un talento e un bagaglio tecnico fuori dal comune – al bisogno è il primo a tirar fuori tutta la grinta che serve. Insomma i famosi attributi di cinque lettere che iniziano con la "p". In più, contro la Lazio, il miglior marcatore giallorosso in campionato, sa il fatto suo. Nelle 13 partite disputate con gli aquilotti come avversari, il futuro papà (la sua Stefania gli regalerà un bimbo in estate) ha già realizzato un poker. Prima una tripletta vestendo la casacca del Lecce (5-3 a favore dei salentini il 1° maggio 2005), poi con la maglia della Roma il 31 ottobre di tre anni fa in occasione della sfida vinta dai giallorossi per 3-2. Tridente o no, insomma? Al mister di San Saba restano ancora due allenamenti per prendere una decisione. Quel che è certo è che, qualsiasi sistema di gioco voglia adottare, non potrà prescindere dalla presenza del Principe di Niksic. Il suo goleador di razza. Uno che, in un modo o nell'altro, il gol lo ha fatto, lo fa e lo continuerà a fare sempre.


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