Il Manifesto, Paragnani: "L'americano è in vantaggio. In ogni caso la sfida è tra due compratori USA"
Fonte: Rete Sport
Herbert Simone Paragnani è intervenuto ai microfoni di Rete Sport per parlare del suo articolo, ('Tre americani a Roma') apparso su Il Manifesto il 2 gennaio scorso, e per chiarire la situazione attuale della Roma:
"Quelle che ho riportato nell'articolo de Il Manifesto dell'altro ieri sono informazioni di cui sono a conoscenza da un po' di tempo. Solo ultimamente il quadro si è definito in maniera più chiara e dettagliata. C'è questa joint venture tra Mara, Tisch e Johnson che sono seriamente interessati all'acquisto del pacchetto di maggioranza dell'as Roma. Negli ultimi tempi hanno fatto passi in avanti con Unicredit".
A quanto pare è l'altro americano in testa: "Ma da quello che mi risulta è sempre 'l'altro 'americano' ad essere in vantaggio su tutti. Si tratta di un nome di assoluto rilievo, ma si mantiene ancora uno strettissimo riserbo sul nome. Non voglio dire che sia stato tutto già deciso, ma che sicuramente la banca abbia l'interesse che la Roma vada in certe mani. L'anomalia tutta italiana è che lo studio Tonucci, studio di livello internazionale, stia curando gli interessi di tutte e due le proposte USA".
Angelucci è una anomalia tutta italiana: "Altra anomalia tutta nostrana può essere considerata la presenza tra le offerte vincolanti giunte alla banca del Gruppo Angelucci: bizzarrìa sia per il potenziale economico messo in campo rispetto alle altre proposte, sia per le traversìe giudiziarie che il gruppo sta attraversando."
Infine Angelini: "La figura di Angelini in realtà non è mai scomparsa: c'è stato un periodo in cui è stata volutamente ai margini, ma l'interesse dell'imprenditore romano non è mai scomparso. Certo non si possono biasimare le figlie di Francesco Angelini che hanno 'costretto' il padre a non imbarcarsi da solo nell'avventura As Roma, avendo sotto gli occhi lo spettro del declino dell'impero dei Sensi. Tempi? Ora mi aspetto che la banca dia delle risposte in tempi brevi. Quello che, in finale, mi preme dire è che spero che non ci sia più come in passato questa cortina fumogena che ha reso la vendita dell'As Roma, a più ripresa, un cosa tutt'altro che trasparente".