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Italia, Mancini: "Perché sono rimasto dopo la Macedonia del Nord? Sinceramente non lo so"

di Marco Rossi Mercanti

Il Commissario Tecnico della Nazionale Roberto Mancini ha parlato dal palco al Social Football Summit a Roma: "Per me sono stati 40 anni straordinari con l'Italia. Quando ho esordito io non avevamo nulla di tecnologico, era tutto fatto a vista anche se l'occhio non sbaglia. I mezzi di oggi ci hanno dato grande mano però è veramente tutto cambiato da tanto tempo: avere due/tre telecamere con noi ha significato doverci adeguare anche a quello. La vita ormai è questa e bisogna saperci convivere. I dati? A volte le cose le vedi già in partita e poi i dati le confermano. I dati sono importanti: sono un elemento a cui non si può più rinunciare".

La Nazionale di oggi?
"Siamo contenti per quello che è successo in questa settimana ma purtroppo è un brodino in confronto a ciò che abbiamo passato negli ultimi mesi. Non mi passa perché non meritavamo l'esclusione dal Mondiale. L'Inghilterra che abbiamo battuto a San Siro potrebbe vincere il Mondiale, ma anche l'Ungheria era veramente forte. I ragazzi hanno messo tutto in un momento in cui la condizione non è al massimo peraltro. La Nazionale dà qualche delusione ma anche soddisfazioni: se si riesce a migliorare qualcosa e dare un po' più di fiducia ai più giovani e gli si permette di sbagliare. Io da giovane ho fatto tutto e capisco chi sbaglia. La porta della Nazionale è aperta a tutti, anche a coloro che hanno avuto un comportamento sbagliato. Basta chiedere scusa e si viene subito riaccolti".

Perché è rimasto dopo la Macedonia del Nord?
"Sinceramente non lo so, in quel momento volevo solo girare pagina perché è andata male. Però vincere l'Europeo dà una gioia incredibile. Ora dobbiamo aspettare qualche anno e poi vogliamo riprovare quelle emozioni".


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