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Italia, Ventura: "Offerta cinese mi lusinga ma alleno la Nazionale. Domani giocherà Donnarumma"

di Danilo Magnani
Fonte: tuttomercatoweb.com

Alle 19 di oggi, Giampiero Ventura è intervenuto in conferenza stampa, al fianco di Daniele De Rossi, in previsione della gara tra Italia e Uruguay di domani. Queste le sue parole riportate da Tuttomercatoweb.com dall'interno della sala stampa dell'Allianz Riviera di Nizza.

Rinnovo?
"Avevamo un obiettivo che era quello di andare al Mondiale. Strada facendo, con riflessioni, ci sono altri punti focali. C'è quello iniziale ma a parte quello c'è dell'altro. Abbiamo cercato di togliere l'ansia, è partito questo percorso dei giovani. Credo sia nella logica delle cose, non c'è nulla di ufficiale".

Convocare Balotelli a Nizza?
"Forse avrebbe portato gente allo stadio, visto che ha fatto un buon campionato. Quanto è lontano... non è un problema tecnico, non è di qualità tecniche del giocatore, bensì di altra natura. Non ho avuto quei problemi con Balotelli che gli altri hanno avuto, sono stato qui a Nizza per un incontro, piacevole e lunghissimo, di tre o quattro ore. Abbiamo cercato, spaziando di 360°, di fargli capire cosa vogliamo di lui. O Balotelli è un punto di riferimento oppure è difficile. Nell'anno del Mondiale è una scelta di Balotelli".

Donnarumma?
"Giocatore di grandissima qualità, stiamo lavorando per costruire, significa che quando c'è la fine di un ciclo di un calciatore immediatamente dietro c'è uno che può prenderne l'eredità. Buffon si avvia verso un finale di carriera, è evidente dal punto di vista fisiologico. È quasi la normalità, stiamo facendo anche con altri. Chiellini, Barzagli, hanno un'età, non serve solo un sostituto dal punto di vista tecnico, ma pure dalla voglia di fare, di vincere, dalla professionalità, al sacrificio".

Sull'importanza della partita...
È una verifica contro una squadra ostica per l'Italia, quando l'arbitro fischia non guarda in faccia a nessuno, è nel suo DNA. Non voglio utilizzare frasi fatte, ma vediamo come siamo attualmente e cosa possiamo diventare immediatamente dopo. Poi se dovessimo centrarla, cancellando dei numeri negativi contro i sudamericani, allora si dirà "ah, c'è anche questa piccola importante cosa"".

Quali raccomandazioni per i giocatori?
"Abbiamo incentivato, nei più giovani, il senso di appartenenza alla maglia azzurra. C'è grande voglia per la partita, per fare le cose insieme. Mai come questo periodo, al di là delle vacanze, ci sarà attenzione. Il rischio c'è ma per la condizione fisica. Tutti i calciatori vogliono andare a misurarsi contro la Spagna, in un campo difficile, con la consapevolezza e la convinzione che ci siano le potenzialità per fare qualcosa di importante".

Verratti?
"La scelta di rinunciare serve anche a questo, ma quella del 2 settembre è praticamente definitiva. Arriva da una stagione molto difficile, forse andando sotto farmaco poteva pure rischiare. Ma avrebbe rischiato per la partita con la Spagna".

Offerta cinese?
"Un interessamento mi lusinga, non c'è niente da spiegare. Economicamente sono le squadre più forti, ma sono un allenatore della nazionale italiana. Poi abbiamo iniziato un progetto di ricambio generazionale voluto da me, conseguenza logica è quella di portarla avanti. Si parla di arrivare fino all'Europeo, quindi un medio lungo termine".

Sugli juventini...
Dal punto di vista fisico stanno bene, da quello morale abbastanza. Non avevo nemmeno molti dubbi. Dopo 48 ore dei professionisti, sia che abbiano vinto o che abbiano perso, devono ritrovare tutto quanto. Formazione? Giocherà Donnarumma".

Possibilità per il 4-2-4?
"È una verifica per quello che facciamo e per quello che riusciamo a produrre. Non è solo il risultato, ma in 100 situazioni bisogna capire quanto sei stato bravo... questo è il primo passaggio, avendo a disposizione pochissimo tempo dobbiamo farlo sulla nostra pelle. Le nostre amichevoli dovevano avere un andamento... Germania, Francia, Olanda, ora l'Uruguay, poi ci saranno Inghilterra e Argentina, vediamo".

Sulla proposta della vita...
Ho già affrontato il problema. Non oggi, ma in un vicino passato, quando sono stato chiamato qui è solo perché era andato via Conte, anche perché io arrivo sempre dopo Conte. Prima o poi c'è il Chelsea... Avevo due anni di contratti con il Torino, due squadre importanti che mi avevano contattato. Ho avuto dieci secondi di riflessione, ma davanti alla possibilità di allenare la nazionale - senza mai avere allenato una squadra da Scudetto - era un incentivo, un'emozione. Mi sono buttato a capofitto, con un desiderio folle. Sono orgoglioso di rappresentare l'Italia, in questo momento non ho il minimo dubbio di questo discorso. Di fronte a questo tutto il resto diventa niente".


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