Juninho: "Le punizioni di Pirlo e Pjanic saranno determinanti nella lotta scudetto"
Fonte: tuttosport.com
Tuttosport.com ha pubblicato una lunga intervista allo specialista numero 1 sulle punizioni, Juninho Pernambucano. Il paragone con Pjanic e Pirlo è obbligatorio. Ecco come il brasiliano ha spiegato le differenze tra ognuno di questi specialisti dei calci piazzati. "In carriera ho segnato 44 gol su punizione e in quelle occasioni la mia squadra non ha mai perso. Il collettivo è fondamentale, ma è chiaro che i tiri di Pirlo e Pjanic saranno armi determinanti nella lotta scudetto tra Juventus e Roma".
L’ex numero 8 del Lione ha chiuso la carriera al Vasco da Gama la scorsa stagione e tuttora vive in Brasile.
"Il calcio europeo, però, lo seguo tantissimo. E come faccio a non avere un occhio di riguardo per due giocatori come Pirlo e Pjanic...".
Juninho, in questa stagione Pirlo e Pjanic hanno segnato due reti a testa su punizione. Chi dei due calcia meglio?
"Pirlo è un punto di riferimento per tutti i “tiratori di punizioni”. Pjanic, invece, è ancora giovane, però ha ampi margini di miglioramento. Miralem l’ho visto nascere al Lione. Già allora si capiva che aveva qualcosa di speciale".
A fine allenamento vi sfidavate lei e Pjanic?
"Certo, ci fermavamo a lungo per esercitarci. Miralem aveva qualità e una gran voglia di imparare, i risultati si vedono. Ma sono convinto che abbia ampi margini per diventare ancora più letale e determinante. Però...".
Però...
"Mi aspetto che Pjanic diventi decisivo pure nelle punizioni da posizione più decentrate. Con il suo piede, grazie ai calci da fermo, può sfornare tanti assist per i compagni".
Cosa apprezza in particolare di Pirlo?
"E’ un professore, un artista: lui sa molto bene dove colpire il pallone e lo fa con una tecnica e una precisione impressionante".
Pirlo attualmente è il migliore del mestiere?
"Sì, Andrea ha raggiunto il top. Rappresenta un modello d’eccellenza, anche perché può calciare in modi differenti le punizioni".
In estate ha conosciuto lo juventino in Brasile.
"Un incontro molto veloce, lui si stava preparando per il Mondiale con l’Italia. Non abbiamo avuto il tempo di chiacchierare a lungo. Visto che era in Brasile, nel mio Paese, mi è sembrato giusto abbracciarlo e regalargli una mia maglia come segno di ammirazione nei suoi confronti".
Non avete organizzato una sfida a tre: Juninho-Pirlo-Pjanic?
"No, ma sarebbe una bella idea... L’importante è che mi avvisino prima, così mi preparo bene... (risata)".
Messi in passato ha svelato di essersi ispirato a Pirlo per affinare i calci piazzati rasoterra, quelli passano sotto la barriera.
"È giusto, non mi stupisco. Anche se sei Messi devi avere l’umiltà per studiare attentamente i colleghi più bravi. Pirlo è un fuoriclasse delle punizioni ed è normale che centrocampisti e attaccanti lo prendano come modello. Anche io studiavo i colleghi più dotati tecnicamente per migliorarmi. Ripeto: Andrea è un punto di riferimento in tutto il mondo".