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Kjaer: "Perché ho lasciato Roma? Chiedetelo a Sabatini"

di Redazione Vocegiallorossa
Fonte: Alessio Alaimo - Tuttomercatoweb.com

L'Italia lo ha scoperto da giocatore del Palermo. Un'intuizione di Rino Foschi, che con un blitz lo acquista nel 2008, poco prima di lasciare la Sicilia e fare posto a Walter Sabatini. Simon Kjaer comincia agli ordini di Stefano Colantuono, ma a valorizzarlo è Davide Ballardini. La consacrazione poi, con Delio Rossi. Il biondo danese classe '89 diventa grande, matura sempre di più e viene venduto al Wolfsburg per 12,5 milioni di euro. Da lì una stagione tra alti e bassi e poi la cessione in prestito alla Roma, dove Simon gioca solo per un anno. "Perché sono andato via bisognerebbe chiederlo a Sabatini, a me sarebbe piaciuto restare in giallorosso e aiutare la Roma a crescere e vincere", afferma a TuttoMercatoWeb.com il centrale del Wolfsburg.

Amarcord: quattro suoi ex allenatori in Italia, un aggettivo per ognuno. Colantuono?
"Sanguigno".

Ballardini?
"Calmo".

Rossi?
"Tatticamente perfetto".

Luis Enrique?
"Elegante".

Stasera c'è Roma-Palermo, per chi tifa?
"Per entrambe".

Troppo facile...
"Davvero. Guardo sempre i risultati di Palermo e Roma e anche del Midtjylland, la mia prima squadra. A Palermo e a Roma ho lasciato il cuore, sono stato benissimo. Quando posso cerco di seguire le due squadre, mi informo sempre".

Il momento non è felice, né per la Roma e né per il Palermo.
"Tutte e due hanno cambiato molto, ma miglioreranno, ne sono sicuro. Palermo e Roma si rialzeranno, hanno le potenzialità per risalire la classifica e ottenere risultati importanti".

Eredità: a Palermo il suo posto è stato preso da Ezequiel Munoz.
"Ha ventitré anni, è un grande talento. Del resto proviene dal Boca, l'Argentina sforna sempre talenti. L'età è dalla sua, migliorerà ancora. Il Palermo fa bene a fidarsi di lui".

Presente: nostalgia dell'Italia?
"Tantissima. L'Italia mi manca. C'è gente fantastica, un grande calcio, ottimo cibo. Come fa a non mancarmi? Quando sono venuto a Milano con la Danimarca, ritrovare «la mia Italia» è stata una bellissima sensazione, mi è piaciuto tutto. Tranne perdere la partita, ovviamente".

Segue ancora la serie A?
"Certo".

Non avrà problemi a stilare la sua Top 11.
"Chiaro che no".

Cominciamo dal portiere, chi prende Kjaer nella sua squadra ideale?
"Buffon".

I difensori?
"Gioco a quattro: Maggio, Barzagli, Chiellini e Balzaretti. A centrocampo invece gioco a tre".

Con...?
"De Rossi, Pirlo e Pjanic".

Infine spazio alla fantasia, gli attaccanti del suo top team?
"Totti perché è una leggenda, il mio ex compagno Miccoli e il mio amico Bendtner, che spero diventi un grande giocatore per la Juventus".

Promessa per il futuro: la rivedremo in Italia?
"Spero proprio di sì. Ci sono altri campionati di livello, tra cui la Bundesliga dove gioco adesso. Ma seguo il campionato, un giorno vorrei tornare a giocare in Italia".


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