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Kjaer: "Sabatini è stato importante per la mia carriera. La Roma? Poteva andare meglio"

di Emanuele Melfi
Fonte: europacalcio.it

L'ex difensore giallorosso Simon Kjaer, rimasto nella Capitale solo nel primo anno di gestione americana - quella di Luis Enrique - ha rilasciato un'intervista al portale europacalcio.it. Questo uno stralcio.

Palermo primo in classifica in Serie B, Roma seconda in Serie A. Le tue ex squadre italiane stanno ben figurando, stanno raggiungendo gli obiettivi prefissati.
“Seguo sporadicamente le vicissitudini del campionato italiano, ma conosco la situazione di classifica delle mie ex compagini. Con i rosa-nero, all’epoca, riuscii a ben figurare, grazie anche ad un gruppo fantastico; molti di quei giocatori vennero poi ingaggiati dai grandi club; credo che, se fossi rimasto lì insieme ai miei compagni, avremmo potuto puntare anche allo scudetto l’anno successivo. L’anno del mio approdo nella capitale (nel 2011 nda), invece, fu particolare e difficile allo stesso tempo; il cambio nei vertici dirigenziali, oltre che a livello di staff tecnico, fu, comunque, una rivoluzione. Quando sono arrivato a Lille, mi dissero subito che Rudi Garcia, ex tecnico dei rossi, avrebbe ottenuto grandi risultati a Roma; di certo non sono sorpreso che i giallo-rossi siano quasi davanti a tutti”.

Forse, non un matrimonio idilliaco quello tra te e la Roma quell’anno, con i lupacchiotti fuori dalle competizioni europee (cosa che non accadeva dal 1997 nda).
“Credo di aver giocato una ventina di partite, il tecnico Luis Enrique mi teneva comunque in considerazione, pur facendo spesso turnover in difesa. Tirando le somme, poteva andare sicuramente meglio; ma, per me, lì era tutto nuovo: modulo, città e rapporto con la piazza”.

Alla fine, però, a chi va il tuo grazie per quello che è stato e per quello che è il tuo percorso da professionista?
“Credo che il direttore sportivo Walter Sabatini abbia favorito la mia crescita professionale; mi ha sempre voluto bene ed ha creduto in me sin dai miei primi passi in Sicilia, portandomi, poi, a Roma. E’ stato un peccato non rimanere nella capitale con lui; purtroppo, il calcio è anche questo”.

L'INTERVISTA DI SIMON KJAER A EUROPACALCIO.IT


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